La sezione delle Autonomie della Corte dei Conti ha pubblicato ieri la Deliberazione n. 17/SEZAUT/2017/FRG, contenente la “Relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni per l’esercizio 2015”.
Con la relazione in parola la Corte ha comunicato al Parlamento gli andamenti finanziari complessivi del comparto Regioni/Province autonome per l’esercizio 2015 e fa seguito, con considerazione della gestione nella sua completezza, alle analisi sui flussi di cassa per il medesimo periodo che ha anticipato con la relazione, approvata con la Deliberazione n. 37/SEZAUT/2016/FRG del 28 novembre 2016.
La relazione si compone: di in una sintesi, cui scopo è fornire un inquadramento sistematico di massima e di due sezioni.
La seconda sezione mira il focus della trattazione sulla sanità e la sua amministrazione. In questa sezione conclusiva, infatti, non mancano riferimenti al finanziamento del settore sanitario, al monitoraggio della spesa farmaceutica e al rispetto dei tetti di spesa.
L’incidenza della spesa farmaceutica complessiva (territoriale e ospedaliera) accertata da Aifa è stata pari, nel 2015, al 16,52% del FSN, superiore quindi di 1,7 punti percentuali al tetto programmato (14,85%), con uno scostamento assoluto di 1,8 miliardi. Solo il Veneto (14,38%) e le Province autonome di Trento (13,27%) e di Bolzano (13,67%) hanno una spesa inferiore al 14,85% dei rispettivi Fondi sanitari regionali. All’apice dell’incidenza sul FSR troviamo la Regione Sardegna (20,76%), seguita da quattro Regioni in piano di rientro (Puglia, Abruzzo, Campania, Calabria), nelle quali si registra un’incidenza ricompresa tra il 17,9% e il 18,8% del FSR. Scostamenti minimi rispetto al tetto programmato si riscontrano, invece, in Piemonte (15,29%), Emilia-Romagna (15,36%), e Lombardia (15,41%). Tra le prime 6 Regioni che spendono complessivamente di più per i prodotti farmaceutici, vi sono quattro Regioni che hanno registrato i più alti livelli di spesa farmaceutica ospedaliera (in ordine decrescente: Toscana, Sardegna, Abruzzo, Puglia).
Nel settore sanitario permane il ritardo nella definizione del riparto del finanziamento del fondo sanitario nazionale. Prosegue il percorso di riduzione dei disavanzi: da -6 miliardi nel 2006 a -1 miliardo nel 2015. Anche il debito verso i fornitori continua a decrescere, da 34,2 miliardi del 2012 a 22,9 miliardi del 2015. La spesa farmaceutica ha invece, secondo il monitoraggio dell’Aifa, toccato nel 2015 i 18 miliardi (+1 miliardo rispetto al 2014), sforando nuovamente il tetto di spesa previsto. L’eccedenza è imputabile essenzialmente alla farmaceutica ospedaliera. Nei primi dieci mesi del 2016 già si è rilevata una spesa superiore a quella programmata. Numeri questi che comunque, concludono i giudici contabili, non intacca i livelli di assistenza sanitaria che per la Corte dei Conti resta “adeguata”.
CDC, 12 luglio 2017, Delibera n. 17_SEZAUT_2017_FRG.pdf
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