Camusso: è “il frutto del lavoro volontario dei militanti e dei delegati della Cgil, oltre che dell’impegno di tutti i dirigenti, funzionari e collaboratori dell’organizzazione”. Nei prossimi tre mesi si prosegue con la raccolta per la Carta
Così il segretario generale del sindacato di Corso d’Italia, Susanna Camusso, commenta la raccolta di oltre 1,1 milioni di firme per ognuno dei tre quesiti referendari che accompagnano e sostengono la proposta di legge di iniziativa popolare ‘Carta dei diritti universali del lavoro‘.
I referendum riguardano: la cancellazione del lavoro accessorio (voucher), la reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti, una nuova tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende al di sopra dei cinque dipendenti.
Le firme in Cassazione: foto, video
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N.B.: Secondo la normativa vigente, un licenziamento ingiustificato prevede il pagamento di un’indennità che cresce con l’anzianità di servizio, con un minimo di 4 e un massimo di 24 mensilità. CGIL chiede il referendum per il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento disciplinare giudicato illegittimo, estendendolo anche per le aziende sotto i 15 dipendenti, fino a 5 dipendenti.
Nel caso in cui ciò avvenga in un’azienda con meno di 5 addetti, il reintegro non sarà automatico ma a discrezione del giudice. In caso di reintegro, sarà il lavoratore a scegliere il risarcimento congruo o il rientro. Il referendum vuole ripristinare un principio fondamentale di giustizia nel lavoro.
CARTA dei DIRITTI
(proposta di legge di iniziativa popolare)
DIRITTO ALLA RISERVATEZZA E DIVIETO DEI CONTROLLI A DISTANZA
La Carta riafferma la tutela della privacy nei confronti dei controlli a distanza, il diritto alla riservatezza e ribadisce, rafforzandole, le competenze delle RSA/RSU.
Tutti i lavoratori hanno diritto ad essere tutelati nel trattamento dei dati personali per ragioni che non corrispondono a finalità produttive e organizzative.
Tutti i lavoratori hanno diritto all’accesso, alla gratuità e durata ragionevole delle controversie in materia di lavoro; all’effettività della tutela attraverso il reintegro in caso di licenziamento illegittimo e, in genere, a misure risarcitorie congrue e dissuasorie dei comportamenti illegittimi.