Nel 2010 il Servizio sanitario nazionale ha speso 111.168 milioni di euro, pari a 1.833 euro pro capite, mentre a livello regionale si osserva uno scarto di circa 500 euro pro capite tra la provincia autonoma di Bolzano, che spende mediamente 2.191 euro per ogni residente, e la Sicilia, che ne spende 1.690. Questo uno dei risultati emersi dal dalla XX edizione del Rapporto Annuale Istat 2012 sulla situazione del Paese, che per la sanità disegna un quadro caratterizzato da una forte disomogeneità. Secondo il rapporto, «il Patto della salute 2010-2012 aveva stabilito, come parametri di riferimento, una quota pari al 5% delle risorse complessive da destinare all’assistenza collettiva in ambiente di vita e di lavoro, una pari al 51% all’assistenza distrettuale e il restante 44% per l’assistenza ospedaliera. Rispetto a questa ripartizione delle risorse, solo Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana presentano una distribuzione della spesa sanitaria molto prossima ai parametri di riferimento, mentre per le altre regioni le risorse risultano ancora troppo spostate verso l’assistenza ospedaliera (soprattutto Lazio, Abruzzo e Sicilia)». I principali squilibri tra regioni, continua l’Istat, «si osservano, in particolare, per i servizi preposti alla presa in carico di pazienti cronici e alla gestione della post acuzie, in larga misura rivolti agli anziani ed ai disabili». In particolare, a eccezione di Abruzzo e Basilicata, tutte le regioni meridionali presentano valori sotto il target previsto: in particolare in Puglia e Sicilia gli anziani seguiti con forme di assistenza domiciliare integrata sono la metà rispetto all’obiettivo fissato. Mentre per quanto riguarda il settore ospedaliero gli indicatori regionali di dotazione strutturale risultano più omogenei: «quasi tutte le regioni mostrano valori dell’indicatore prossimi ai livelli fissati, con l’eccezione di Liguria, Molise e Sardegna che presentano in regime ordinario e in regime di day hospital oltre 40 posti letto ospedalieri ogni 10 mila residenti». Ma passando alla qualità dell’assistenza, Piemonte, Valle d’Aosta, Trento, Veneto, Emilia Romagna e Toscana sono le regioni che presentano i più elevati livelli in tutte le dimensioni. All’opposto si collocano la Campania e la Sicilia, con bassi livelli di qualità in tutte le dimensioni.
23 maggio 2012 – DoctorNews