L’ISTAT, a seguito di nostra specifica richiesta, tenta di chiarire il codice ATECO per ISF
Riteniamo utile fare presente che l’ATECO 2007
- è una classificazione di attività economiche e non di professioni;
- non fa distinzioni in base al tipo di organizzazione proprietaria dell’unità produttiva o al modo di operare, poiché tale criterio non attiene alle caratteristiche dell’attività in sé. Le unità impegnate nello stesso tipo di attività economica sono classificate nella medesima categoria della ATECO, indipendentemente dal fatto che siano parte di imprese registrate o società individuali.
Di conseguenza, nel caso in cui l’impresa non sia in possesso ancora di P.IVA, in base alla descrizione dell’attività, non esplicitata e referenziata all’interno della classificazione, i codici ATECO 2007 da prendere in considerazione sono:
46.18.31 Agenti e rappresentanti di prodotti farmaceutici; prodotti di erboristeria per uso medico
46.18.32 Agenti e rappresentanti di prodotti sanitari ed apparecchi medicali, chirurgici e ortopedici; apparecchi per centri di estetica
46.18.34 Procacciatori d’affari di prodotti farmaceutici e di cosmetici
46.18.35 Mediatori in prodotti farmaceutici e cosmetici
Riguardo a queste codifiche siamo costretti a dilungarci sul fattore sesta cifra (livello di sottocategoria) che vede utilizzati codici diversi per attività fondamentalmente simili.
L’ATECO 2007 è stata sviluppata dall’ISTAT in collaborazione con esperti delle pubbliche amministrazioni coinvolte nell’attività di classificazione delle unità produttive e di numerose associazioni di produttori. L’obiettivo era tenere conto delle specificità della struttura produttiva italiana ed individuare attività particolarmente rilevanti nel nostro Paese. In pratica gli esperti hanno operato tramite un comitato tecnico per la definizione e la gestione della classificazione delle attività economiche. Tale comitato è stato supportato da un gruppo di discussione più operativo, composto da esperti dell’ISTAT, dell’Agenzia delle entrate, delle Camere di commercio e Unioncamere e dell’INPS.
Il comitato si è posto un secondo e ancor più rilevante obiettivo; quello di pervenire, per la prima volta nella storia della classificazione delle attività economiche, a una classificazione unica, condivisa e adottata da tutte le istituzioni nazionali coinvolte in questa problematica. Tale univocità è stata ricercata sia nella struttura e nei contenuti della classificazione sia nella sua interpretazione. Nel corso del processo di definizione della nuova Ateco 2007, ci si è resi conto
che per garantire tali obiettivi la quinta cifra non era sufficiente ad incorporare le novità introdotte dalla Nace Rev. 2 tenendo conto anche delle specifiche esigenze degli enti interessati.
Si è quindi proceduto aggiungendo ulteriori quinte cifre all’interno della nuova struttura della classificazione ed introducendo alcune seste cifre (sottocategorie) ove indispensabile a garantire l’univocità della classificazione nazionale.
Non è previsto, al momento, l’utilizzo della sesta cifra per finalità statistiche, la sua validità viene quindi limitata ad ambiti amministrativi.
In parole povere, facendo un esempio inerente il quesito posto, l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) utilizza solo il codice di categoria (5 cifre) 46.18.3 Intermediari del commercio di prodotti farmaceutici e di cosmetici per classificare tutte le attività degli intermediari di commercio di prodotti farmaceutici, senza fare distinzioni.
I codici dettagliati (a sei cifre), nella loro specificità, sono stati richiesti e vengono utilizzati dalla Agenzia delle Entrate o soprattutto dalle Camere di Commercio a cui sarebbe opportuno richiedere indicazioni esaustive.
Altrimenti si può prendere in considerazione il codice
74.90.93 Altre attività di consulenza tecnica n.c.a.
– consulenza ambientale
– consulenza tecnica per l’ottenimento dei brevetti industriali
– consulenza risparmio energetico
Infine se l’impresa (individuale)non si riconosce in questi codici può fare riferimento alla codifica delle altre attività professionali non classificate altrove:
74.90.99 Altre attività professionali n.c.a.
– attività di intermediazione aziendale, ad esempio per la compravendita di piccole e medie imprese, inclusi gli studi professionali (sono escluse le attività di intermediazione immobiliare e assicurativo)
– attività di intermediazione per l’acquisto e la vendita di licenze d’uso
– attività peritali non inerenti al settore immobiliare o assicurativo (per antiquariato, gioielleria eccetera)
– attività dei periti calligrafici, sommelier eccetera
– agenzie finalizzate alla ricerca di acquirenti tra gli editori, produttori eccetera per i libri, le opere teatrali, le opere d’arte, le fotografie eccetera dei propri clienti
– servizi di gestione dei diritti d’autore e loro ricavi
– gestione dei diritti connessi alla proprietà industriale: licenze eccetera
– attività degli archeologi
Valuti lei quali codici scegliere in base alle caratteristiche prevalenti della attività che noi non siamo in grado di cogliere.
Qualora l’attività coinvolgesse più aspetti non è previsto un codice unico.
Le regole della classificazione suggeriscono di assegnare il codice di attività principale all’attività con il maggior fatturato (o maggior ricavi) e di indicare ulteriori codici per le eventuali attività secondarie.
Nel caso in cui l’impresa sia già in possesso di P.IVA facciamo presente che
- Il codice di attività economica ATECO viene assegnato contestualmente all’apertura della della posizione IVA dall’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate, da un intermediario abilitato al servizio Entratel o dalla Camera di Commercio.
- Questo codice può essere acquisito attraverso una visura camerale storica (nel paragrafo Attività, albi ruoli e licenze).
- Questo è il codice che fa testo ufficialmente.
- L’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) non ha alcun coinvolgimento con la gestione di archivi e banche dati di natura amministrativa o tributaria.La competenza istituzionale del Registro Imprese è delle Camere di Commercio che lo gestiscono, interconnesse tramite la loro società informatica InfoCamere.
- L’ISTAT è tenuto per legge a rispettare il segreto statistico sui dati raccolti in occasione delle proprie rilevazioni (art. 9 del d.lgs. n. 322/89 istitutivo del Sistema statistico nazionale).
- Tali dati, pertanto, sono utilizzati esclusivamente a fini statistici e non possono essere comunicati ad alcun soggetto – pubblico o privato – estraneo al Sistema statistico nazionale, né possono essere diffusi, se non in forma aggregata e in modo tale che non sia possibile identificare la persona o l’impresa a cui le informazioni si riferiscono.
In parole povere, se siete in possesso della partita IVA, attraverso una visura camerale storica (richiesta in Camera di Commercio o con Infocamere o più semplicemente al vostro commercialista), potete recuperare il codice che ufficialmente è stato assegnato all’attività economica che avete dichiarato.
Restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Cordiali saluti
ISTAT
Direzione centrale per le statistiche economiche (DCSE)
P.S.:
Avevamo ben chiari i termini della questione proprio perché la condizione dell’informatore scientifico del farmaco è ambigua dal punto di vista della classificazione, come già detto non prevista, ed, essendo molti appunto i soggetti coinvolti, molto diffusa.
Non a caso abbiamo indicato due codici alternativi a quelli previsti per rappresentanti di commercio e gli intermediari che effettuano transazioni commerciali a nome di un mandante.
Tra l’altro abbiamo già avuto difficoltà a livello europeo a presentare il quesito classificatorio per avere una omogeneità di trattamento .
Nella prossima versione della classificazione sicuramente l’attività dell’informatore scientifico del farmaco avrà una esplicita collocazione.
Per il momento possiamo solo dire che attualmente i soggetti che svolgono tale attività sono soliti utilizzare il codice 74.90.99 Altre attività professionali n.c.a. che appunto codifica le attività professionali non classificate altrove.
ISTAT
Direzione centrale per le statistiche economiche (DCSE)