Perché, come dichiarato da autorevoli analisti di mercato – ricordano – il 2010 per il settore farmaceutico sarà un anno stabile o con fatturati in crescita. Moltissime aziende sono in positivo, molte hanno fatto acquisizioni di altre società eppure parlano di tagli occupazionali". Nonostante le iniziative messe in atto in questi anni, fra cui diverse proteste locali, la manifestazione a Roma del dicembre 2008 e una lettera inviata da Federisf al ministro della Salute Ferruccio Fazio a fine 2009, i lavoratori non hanno ricevuto risposta. La vertenza, dunque, prosegue.
"E’ doveroso – afferma Albero Mazzei, presidente Federisf Campania – che il Governo intervenga contro questo accordo di ‘cartello’ a danno dei lavoratori, e non solo: auspichiamo una ‘moral suasion’ contro il ricorso agli ammortizzatori da parte di aziende tutt’altro che in crisi".
"La categoria è esasperata, tre colleghi si sono tolti la vita", racconta Raffaele Panebianco, presidente Federisf Sicilia.
Non solo si applica la mobilità a spese dello Stato, denuncia Carmelo Carnovale, segretario generale Slf Cobas, "ma fra i vari elementi che si tengono in considerazione nel decidere il prezzo di un farmaco, continua a pesare il numero di informatori in organico. Una sorta di ‘appropriazione indebita’, visto che molti di questi lavoratori sono stati riconvertiti o comunque mandati via". I sindacati chiedono che la vertenza "venga portata ai tavoli di confronto e trattativa nazionali, in modo che gli venga data la giusta rilevanza come per gli altri famosi casi di questi anni, dall’Alitalia alla Fiat all’Eutelia".
E tornano a chiedere, come fanno da oltre 20 ann