SIENA – I carabinieri del Nas stanno perquisendo la Novartis a Siena e la sede a Varese della Novartis Farma. Sotto inchiesta è finito l’amministratore delegato della Novartis Vaccines and diagnostics, Francesco Gulli, l’ipotesi è quella di truffa aggravata ai danni dello Stato per i vaccini della pandemia di influenza A, conosciuta come la «suina».
DANNO DI DUE MILIONI E 700 MILA EURO – Gli inquirenti sospettano che per contrastare la pandemia di influenza A(H1N1) insorta nel 2009 siano stati venduti allo Stato due vaccini facendo lievitare volutamente i costi di produzione. In altri termini, l’accusa è quella di aver gonfiato il costo dell’adiuvante del 500 per cento riuscendo ad ottenere un maggior indennizzo da parte del Ministero della Salute che ha sborsato oltre due milioni e 700mila euro in più relativamente al solo vaccino per la pandemia.
MA IL DANNO POTREBBE SALIRE FINO A 16 MILIONI – Ma il danno all’erario otrebbe salire da 2,7 milioni di euro a oltre 16 milioni. Lo scrivono in una nota i carabinieri del Nas di Firenze. Gli investigatori, infatti, ipotizzano che sia stato gonfiato il prezzo non soltanto in fase di risarcimento del danno, quando il ministero chiese lo stop della fornitura, ma anche all’origine, quando venne stipulato il contratto d’acquisto
LA SOVRAFATTURAZIONE – Nel 2009, in allarme pandemia H1N1, su impulso dell’Oms lo Stato italiano stipulò con Novartis un contratto per la fornitura di 24 milioni di dosi di vaccino, per un costo di oltre 184 milioni di euro. Nel 2010, dopo il cessato allarme, il ministero chiese di interrompere la fornitura: per le dosi acquistate, oltre 12 milioni, erano stati spesi 97,6 milioni. È quanto em