Secondo un’inchiesta del Bmj, la rivoluzione che sta per trasformare radicalmente il sistema sanitario nazionale britannico parte nel segno del conflitto di interesse. Col mese di aprile il National health service affiderà la somma di 60 miliardi di sterline all’anno, da spendere in servizi sanitari per i cittadini, ai neocostituiti "clinical commissioning groups" (Ccg) diretti da medici di medicina generale, anche se in un caso su tre possiedono partecipazioni di vario tipo nelle compagnie private fornitrici dei servizi. Grazie alla legge sulla libertà di accesso all’informazione, Gareth Iacobucci ha avuto accesso ai dati finanziari di circa 2.500 membri dei consigli di amministrazione, per metà circa general practitioners. Tra questi, ha scoperto che oltre uno su tre (36%) ha interessi economici in un fornitore privato del quale il suo "clinical commissioning group" potrebbe servirsi come fornitore. In molti casi, più membri del consiglio di amministrazione avevano un interesse nella stessa grande società privata. Per questo le autorità sanitarie di oltremanica stanno cercando di correre ai ripari, pubblicando un codice di condotta che richiede di astenersi dalle decisioni da cui potrebbe dipendere un tornaconto personale, anche se c’è chi teme che l’astensione dei medici possa portare a decisioni poco attente agli aspetti clinici: «È la prima volta che viene rivelata fino in fondo l’entità del coinvolgimento dei general practitioner che siedono nei consigli di amministrazione dei Ccg nelle aziende sanitarie private» ha commentato Fiona Godlee, editor in chief del «Questi conflitti renderanno complicato l’affidamento di alcuni servizi. Anche se i membri dei consigli di amministrazione potranno abbandonare la discussione quando insorgono dei conflitti, questo potrebbe significare che alcune decisioni vengono assunte da un gruppo di persone in maggioranza prive di competenze cliniche. Alcuni di questi conflitti sono troppo grandi per essere "gestiti". Crediamo che questi general practitioners devono scegliere tra i propri interessi in conflitto, e se necessario dimettersi dai consigli di amministrazione dei Ccg».
BMJ 2013;346:f1569
15 marzo 2013 – DoctorNews33
More than a third of GPs on commissioning groups have conflicts of interest, BMJ investigation shows
BMJ 2013;346:f1569 (Published 14 March 2013