Venerdì 26 Ottobre 2012 – Tribuna Economica
Più ricerca e più competenze scientifiche nel nostro Paese. E’ questo lo scopo dell’incontro, organizzato ieri a Siena tra Farmindustria, Società Italiana di Farmacologia (SIF) e Università degli Studi di Siena nel corso del quale sono
intervenuti ricercatori dell’Università ed esponenti del mondo industriale. Formazione e divulgazione delle conoscenze nel settore farmaceutico sono obiettivi che si possono raggiungere solo con una sinergia di intenti sempre più stretta tra Accademia, strutture pubbliche di ricerca e imprese. Ne è un esempio l’accordo del febbraio 2000 tra la Società Italiana di Farmacologia e Farmindustria, che ha realizzato negli anni una efficace collaborazione tra Università e industria. Cooperazione ritenuta ormai presupposto necessario per la crescita scientifica, economica e sociale del Paese, per la qualificazione delle attività formative e per il raggiungimento di risultati positivi nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica. E proprio grazie “all’alleanza” sancita nel 2000 sono stati realizzati importanti incontri scientifici in prestigiose Università con i farmacologi di tutt’Italia e grande attenzione è stata dedicata alla formazione dei giovani ricercatori. “Senza riconoscimento del valore del marchio non c’è innovazione – precisa Lucia Aleotti, vicepresidente Farmindustria – e senza innovazione non c’è ricerca. In Italia nuove terapie hanno permesso una significativa riduzione della mortalità per i tumori, per le malattie dell’apparato circolatorio e per altre importanti patologie.
Dal 1951 ogni 4 mesi se ne è guadagnato uno di vita in più, un fenomeno dovuto per il 40% ai farmaci. Oggi nel nostro Paese operano 6.000 ricercatori e le imprese del farmaco investono 1.250 milioni di euro in R&S.
Imprese che contano, in totale, 165 fabbriche, 65.000 dipendenti, il 90% dei quali laureati o diplomati ed esportano il 61% della produzione di 25 miliardi all’anno. Un vero e proprio patrimonio manifatturiero per il Paese (secondo solo a quello tedesco), fortemente penalizzato da 4 manovre (liberalizzazioni, spending review, decreto Salute e decreto stabilità) negli ultimi 8 mesi. In particolare la prescrizione con principio attivo colpisce al cuore un settore hi tech di fondamentale rilevanza per la crescita economica e sociale del Paese”.“Eventi come quello di Siena, aggiunge il Professor Pier Luigi Canonico, Presidente della SIF, sottolineano l&rsquo