Il danno contestato è pari ad euro 144.204. Avrebbero prescritto farmaci in «combinazione fissa», ossia farmaci che hanno ottenuto un nuovo brevetto sulla base della semplice riunione in dosi prefissate di principi attivi di diversi prodotti farmaceutici, i quali, presi singolarmente, non erano più coperti da brevetti.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino hanno proceduto alla notifica di cinque inviti a dedurre nei confronti di altrettanti medici di base dell’ASL di Avellino, emessi dalla procura regionale Campania della Corte dei Conti di Napoli, diretta dal Dott. Tommaso Cottone.
La notifica è l’ultimo atto di una complessa indagine eseguita dai finanzieri della Tenenza di Ariano Irpino, su delega del sostituto procuratore Dott. Capalbo, della Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Napoli.
L’attività investigativa in materia di tutela alla spesa sanitaria nazionale ha portato alla segnalazione alla Corte dei Conti di condotte arrecanti danno alle finanze pubbliche attraverso la inappropriata prescrizione di farmaci anti-ipertensivi rispetto a quanto stabilito dalle relative schede tecniche dei farmaci e positivizzato da direttive nazionali per il contenimento della spesa sanitaria.
Il principio di appropriatezza prescrittiva prevede che, a parità di efficacia documentata e dopo la valutazione empirica dell’applicabilità al singolo paziente di farmaci diversi, i dottori preferiscano quello di minor costo.
In particolare, è stato rilevato che i medici, nel periodo 2009-2014, avrebbero prescritto farmaci in «combinazione fissa», ossia farmaci che hanno ottenuto un nuovo brevetto sulla base della semplice riunione in dosi prefissate di principi attivi di diversi prodotti farmaceutici, i quali, presi singolarmente, non erano più coperti da brevetti.
L’attività di servizio è consistita nell’esame delle prime ricette, ossia quelle prescrizioni che hanno dato luogo all’arruolamento del paziente con lo specifico principio attivo. Ciò ha permesso di rilevare che l’individuo affetto da ipertensione veniva avviato alla cura con il farmaco “in combinazione fissa”, senza averlo sottoposto preliminarmente a un periodo di controllo della patologia con la somministrazione di farmaci disgiunti.
Il danno contestato è pari ad euro 144.204.
Il servizio portato a compimento rientra nel solco delle attività di polizia finanziaria a tutela del bilancio dello Stato e della spesa sanitaria, che caratterizza la missione istituzionale della Guardia di Finanza sul versante delle uscite e conferma le importanti sinergie venutesi a creare tra la Magistratura contabile e le Fiamme gialle a contrasto delle condotte integranti danno erariale, tanto più gravi se contestualizzate nell’attuale periodo di crisi economica in cui versa il Paese.
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