A capo dell’organizzazione, madre e figlia che compravano i vaccini da fonti autorizzate e abusive, per rivenderli ad agenti illegali o a centri locali di controllo e prevenzione delle malattie a prezzi più alti: una delle due donne, un medico di 47 anni, è sospettata di aver collocato sui mercati circa 2 milioni di dosi. Il premier Li Keqiang ha chiesto ieri di far luce sullo scandalo e dato disposizione alle amministrazioni governative di fornire il sostegno per fare chiarezza sulla vicenda che, al momento, ha fatto esplodere le critiche e le proteste nei social network.
«L’incidente sulla sicurezza dei vaccini ha causato profonda preoccupazione ed evidenziato numerose falle regolatorie», ha affermato Li, secondo i media ufficiali. Nonostante le autorità fossero a conoscenza della vicenda dallo scorso aprile, la notizia è diventata di pubblico dominio solo venerdì quando è stato chiesto l’aiuto dei fornitori per tracciare le potenziali vittime dei vaccini.
L’ufficio cinese dell’Organizzazione mondiale della sanità ha offerto il proprio aiuto alle autorità sanitarie locali, soprattutto in merito alle modalità di conservazione e tutela dei vaccini.
mercoledì 23 marzo 2016 – Il Secolo d’Italia
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