"La domanda di farmaci rimarrà consistente – assicura Murray Aitken, senior vice president Ims Health – nonostante gli effetti della crisi economica si facciano ancora sentire in molte parti del mondo".
Secondo le stime, l’equilibrio geografico del mercato farmaceutico tenderà a spostarsi verso gli Stati emergenti, che dovrebbero crescere del 14-17% entro il 2014, mentre per i Paesi occidentali si attende una progressione del 3-6%.
Gli Stati Uniti rimarranno il primo mercato del mondo, con una crescita del 3-6% annuo nei prossimi cinque anni, fino a raggiungere i 360-390 miliardi di dollari entro il 2014, contro i 300 mld del 2009. La crescita più imponente si registrerà nelle aree caratterizzate dai più ampi bisogni terapeutici insoddisfatti. Anche a causa della concorrenza dei medicinali generici, infatti, le industrie stanno investendo sempre maggiori risorse in campi promettenti della ricerca: i settori relativi a diabete, sclerosi multipla, oncologia, Hiv dovrebbero crescere di oltre il 10% annuo in cinque anni grazie all’arrivo sul mercato di prodotti innovativi, all’allargamento dell’accesso dei pazienti a questi farmaci e alla risorse ‘liberate’ da altri settori terapeutici dove è massiccia la presenza di generici a basso costo. Secondo i calcoli di Ims, l’impatto dell’arrivo in commercio di equivalenti anticolesterolo, antipsicotici e anti-ulcera ridurrà la spesa farmaceutica globale di 80-100 miliardi di dollari entro il 2014, soprattutto negli Usa.
La scadenza dei brevetti Oltreoceano raggiungerà il suo ‘picco’ nel 2011-2012, quando sei dei 10 principali ‘blockbuster’ perderanno la loro protezione commerciale e dovranno affrontare la concorrenza dei generici. Infine, il numero di nuove entità molecolari lanciate sul mercato ogni anno fino al 2014 rimarrà compreso fra 30 e 35.
Barbara Di Chiara – PharmaKronos 22 aprile 2010