La spesa farmaceutica italiana è aumentata del 42% fra il 2001 e il 2009, con un brusco rallentamento a partire dal 2006, per effetto del progressivo calo dei prezzi. Quanto alla spesa ospedaliera, nello stesso periodo è cresciuta del 25%. Lo rivela il Rapporto 2011 ‘Il Sistema sanitario in controluce’ della Fondazione Farmafactoring. I dati su singoli pazienti sono ricavati dal progetto SiSSI: il punto di vista è dunque quello, privilegiato, dei medici di medicina generale. "In pratica – ha spiegato Vincenzo Atella, direttore scientifico di Farmafactoring – i dati contenuti nel rapporto, in particolare quelli sui medicinali, rendono conto della spesa sostenuta ‘pura’ per trattare i singoli pazienti, al netto di tutti i costi amministrativi".
Il rapporto mostra che la voce di spesa sanitaria principale è quella per farmaci, seguita dai ricoveri ospedalieri. Tra il 2001 e il 2009, la spesa per accertamenti diagnostici pro-capite è cresciuta del 74%, perché è andata orientandosi verso esami più costosi. Quanto alla distribuzione della spesa per età, il picco si registra tra i 55 e i 75 anni, e si abbassa superata quell’età: come dire che chi invecchia di più, invecchia in maggior salute. Ma ciò che rileva è che, rispetto alla media nazionale, ci sono scostamenti della spesa pro-capite per farmaci troppo rilevanti per essere spiegati solo sulla base di differenze nella distribuzione dei bisogni di salute della popolazione: ad esempio nel 2009, contro una media italiana di 385 euro, il Lazio spendeva 438 euro, l’Emilia- Romagna 431, la Puglia 422.
Barbara Di Chiara – 16 giugno 2011 – Pharmakronos