Chi ama i gialli lo potrebbe chiamare il mistero dei 200 milioni. La storia in fondo rispetta i canoni del genere: c’è un investigatore, l’Aifa, e ci sono i sospettati, le Regioni. E c’è anche una vittima, la spesa farmaceutica territoriale, pugnalata alla schiena da un deficit di 100 milioni di euro di cui si sa soltanto che grava sulla distribuzione diretta. Tutto comincia ad agosto con una lettera dell’Agenzia del farmaco che segnala alle Regioni un’insolita anomalia: dai dati inseriti dalle amministrazioni stesse nel flusso informativo della distribuzione diretta, risulterebbe, per il 2010, una spesa superiore ai 2 miliardi di euro, 210 milioni in più rispetto al preconsuntivo dell’anno. Rispetto al 2009 si concretizza così un incremento del 21,3% che, come scrive la stessa Aifa, «rappresenta un’evidente discontinuità della spesa storica». Tradotto dal burocratese, un balzo in avanti mai visto prima. E di cui si fa fatica a rintracciare le ragioni: l’unica novità di rilievo intervenuta tra i due anni, infatti, è la riclassificazione nel Pht dei cosiddetti ex Osp-2 (ottobre 2010), ma secondo l’Agenzia due mesi appena non bastano a giustificare tali differenze. E allora, sorge il sospetto che possa esserci qualche errore all’origine, dal lato delle Regioni. Suggeriscono tale ipotesi i dati del Sistema di tracciabilità del farmaco (alimentati da distributori e produttori), che per il 2010 riportano un incremento della spesa di Asl e ospedali (quindi distribuzione diretta più H) di appena lo 0,2%. Nella sua lettera alle Regioni, l’Aifa avanza i suoi sospetti con diplomatica accortezza: in occasione del passaggio alla fase 3 del flusso informativo sulla distribuzione diretta, completato l’anno scorso, alcuni problemi tecnici hanno convinto le amministrazioni regionali a chiedere e ottenere che i loro uffici reimmettessero i dati relativi alla spesa Pht; l’ipotesi, lasciata tra le righe, è che qualche Regione abbia inviato due volte le proprie rilevazioni o siano state trasmesse informazioni errate. A quasi quattro mesi da quella lettera il mistero rimane. Non risulta siano state fatte verifiche né correzioni, quindi la distribuzione diretta segna uno scostamento di 210 milioni che fa andare in deficit la spesa territoriale 2010 (convenzionata più Pht) di circa 100 milioni. Le farmacie non corrono rischi perché ripianerebbero solo in caso di sfondamento sulla convenzionata (che invece ha chiuso il 2010 nettamente al di sotto del tetto programmato) ma qualche preoccupazione resta: la riclassificazione degli Osp-2 nel Pht serviva a sgravare l’ospedaliera di una fetta di deficit, che la territoriale poteva prendersi in spalla grazie a saldi negli ultimi anni sempre positivi. Se ora anche questa segna rosso, c’è ilo rischio che le Regioni s’inventino qualche altra misura sulla convenzionata (generici, gare regionali alla toscana, vedi sotto) per ricavare nuovo spazio con cui riportare a pareggio la diretta.
26 novembre 2011 – Farmacista33
La classifica delle Regioni che amano di più il doppio canale