Nel terzo trimestre 2021 i volumi dei farmaci senza obbligo di ricetta (poco più di 170 milioni di confezioni) si contraggono del 7,4%, mentre i fatturati del settore non prescription (poco meno di 1,7 miliardi di euro)
I trend 2021 risentono negativamente dei dati del primo trimestre dell’anno, quando le confezioni dispensate hanno fatto osservare una flessione del 31,5% a cui ha corrisposto una erosione dei fatturati del 26,4%. Questo andamento rispecchia una minore circolazione dei virus influenzali e da raffreddamento nella prima parte dell’anno, limitata da forme differenziali di lockdown e dall’uso delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 (utilizzo delle mascherine, igiene delle mani e distanziamento sociale). Inoltre, nel marzo 2020, proprio a causa dello scoppio della pandemia, si era assistito a un picco anomalo di vendite di farmaci senza obbligo di prescrizione legato a fenomeni di accaparramento di medicinali, fatto straordinario che condiziona l’andamento dell’anno in corso.
Viceversa, nel secondo e nel terzo trimestre 2021, complice un parziale ritorno alla socialità, il mercato fa osservare un andamento più in linea con i trend stagionali, con una decisa ripresa, rispetto al 2020, sia sul fronte dei volumi (+12,7% e +10,6% rispettivamente) sia su quello della spesa (+14,1% e +11,9%).
Grazie all’avanzamento della campagna vaccinale anti-Covid-19 e al miglioramento della situazione pandemica rispetto allo scorso anno, è possibile prevedere un ulteriore incremento delle vendite nell’ultima parte dell’anno. In- fatti, allentamento delle misure di restrizione, unito all’abbassarsi delle temperature e all’aumento atteso della circolazione di virus influenzali e parainfluenzali, fanno ipotizzare maggiori casi di sindromi influenzali e da raffreddamento nell’ultimo bimestre, dopo un inizio di autunno insolitamente mite.
Tuttavia, le misure di prevenzione adottate per contenere il SARS-CoV-2 continueranno a limitare anche la diffusione di altri virus respiratori. Tale andamento è confermato anche dalle vendite sui 12 mesi (c.d. anno mobile): da ottobre 2020 a settembre 2021 i volumi (231,5 milioni di confezioni) hanno registrato una diminuzione del 9,3%, mentre il giro d’affari (poco meno di 2,3 miliardi di euro) risulta in contrazione del 5,7%.
I dati mostrano un mercato che, a fine 2021, potrebbe, quindi, ancora registrare livelli inferiori a quelli pre-pandemici: rispetto a settembre 2019, a parità di classificazione, il settore registra circa 27 milioni di confezioni dispensate in meno, per una perdita di 150 milioni di euro, che sull’anno mobile, salgo- no a 40,5 milioni, per un giro d’affari che si ridimensiona di quasi 233 milioni di euro.