ROMA – «I farmaci prescritti non dovranno essere sostituiti». Con un’azione decisa i medici di famiglia hanno risposto al decreto sulle liberalizzazioni che, salvo modifiche del Parlamento, prevede l’obbligo di indicare sempre sulla ricetta un secondo farmaco: generico (cioè scaduto di brevetto, equivalente a quello originale e venduto da un’azienda diversa da quella che ne possedeva l’esclusiva) o griffato (branded) ma in ambedue i casi di minor costo. Se il medico sceglierà di prescrivere una sola medicina dovrà specificarlo. Un meccanismo che, nelle intenzioni del governo, dovrebbe favorire un mercato in Italia poco fortunato rispetto al resto d’Europa e portare risparmi. La risposta concreta della categoria, già dichiaratamente ostile alle novità del provvedimento, sono ricettari già predisposti per la non sostituibilità.
INCONTRO CON LE AZIENDE – La scorsa settimana la Fimmg, la federazione dei medici di medicina generale, ha avuto un incontro con le aziende di software per modificare i programmi utilizzati per la compilazione al computer delle ricette. Una circolare è stata inviata a tutti gli iscritti per informarli della politica adottata dal sindacato. In pratica al cittadino saranno consegnate prescrizioni con il nome di una sola specialità e la dicitura «non sostituibile». In questo modo il farmacista non potrà proporre al cliente un’alternativa, anche se meno cara. «L’iniziativa parte dal presupposto che noi siamo sempre responsabili delle eventuali conseguenze di una cura – spiega Giacomo Milillo, segretario Fimmg – Ne rispondiamo penalmente. Dunque non possiamo correre il rischio che al paziente venga consegnato un farmaco non direttamente prescritto anche se ritenuto equivalente». Esempio: fra una antiaritmico o un antiepilettico originale (prodotto dall’azienda titolare del brevetto) e il generico (stesso principio attivo commercializzato da un’azienda diversa, l’equivalenza non è totale. «Esistono differenze per quanto riguarda eccipienti, coloranti caratteristiche di solubilità o altri componenti che possono causare dei problemi. E noi non accettiamo di esporre noi e i malati a eventuali imprevisti»,, aggiunge Silvestro Scotti, che ha studiato il problema dal punto di vista della responsabilità professionale. Milillo fa un’ulteriore precisazione: La stessa regola di comportamento prescrittivo riguarda i generici perchè tra le differenze sono ancora più sensibili».
IL RISPARMIO – La norma sugli equivalenti viene respinta anche da Farmindustria, l’associazione che rappresenta le aziende. Chiedono al Governo &