Moltissimi di essi evidentemente nei loro comportamenti “pescano” dai loro vissuti umani e professionali, dai loro studi universitari e dalle precedenti esperienze.
Fra i vari manager da me conosciuti nel settore farmaceutico indubbiamente quello che più mi ha colpito è stato quello soprannominato dai colleghi più svegli come il logaritmico manager.
Personaggio sicuramente poliedrico e dotato di carisma, ma come molti altri manager del settore lontano dalle realtà lavorative dell’isf. Tutta la sua filosofia professionale è sempre racchiudibile in un mero calcolo matematico (il più delle volte anche errato) infatti tutti i suoi discorsi pubblici e non ,sono intrisi di questa necessità spasmodica di “razionalizzare matematicamente” ogni operato. Da sempre contornato da mezze figure ha disegnato strategie aziendali “provate” con modelli matematici. Ha propugnato politiche farmaceutiche fallaci sempre basate su strani calcoli logaritmici lontanissimi dalla realtà quotidiana.
Esempio pratico: Si lancia il farmaco X, l’azienda prevede 10.000 pezzi venduti il primo mese. Bene il logaritmico manager ed il suo codazzo con calcolatrice alla mano semplificano ogni cosa. Gli isf sono 100, ognuno di essi ha 10 amici medici che possono prescrivere 10 pezzi del farmaco X, ed il gioco è fatto.
Bubbole. Visioni obnubilate di menti oramai lontane dalla realtà. Il Mercato farmaceutico non è più quello di 20 anni fa. Il medico non prescrive solo per “amicizia” ma solo se sente la necessità di un nuovo mezzo terapeutico che offra nuovi vantaggi e sicurezze rispetto ai farmaci precedenti.
Non sono i calcoli matematici a produrre prescrizioni e fatturati aziendali, ma semmai le capacità professionali degli isf, la loro introduzione territoriale e non le bubbole aziendale condite con tanti bei depliant colorati e con gli stessi grafici spostati da una pagina all’altra.
Se le aziende continuano a fare gestire la guida dalle stesse da questi personaggi, dove pensano di andare in futuro ? Certo per il momento il logaritmico manager pensa a tagliare isf, a creare linee fantasma ad inseguire un collage di idee di altre aziende per pilotare la propria realtà, ma dove pensare di andare in futuro ?
Osvaldo Panti
09.04.2010