Cari colleghi, oggi è il 1 maggio, giornata dedicata a festeggiare i lavoratori ed il mondo del lavoro.
In Tv, nelle piazze, sui giornali è un fiorire di bandiere, di annunci e di titoloni riguardanti questa festa che dovrebbe interessare molti italiani.
Purtroppo però non è così, il nostro Paese attraversa un momento economico difficile, il sistema produttivo dà segnali di grande difficoltà che non sono però spalmati in egual modo. Il nostro settore tanto per rimanere vicini alla nostra quotidianità è in forte controtendenza rispetto ad altri con crescite di circa l’ 8 % anno secondo quanto rilevato dall’Istat.
Molti colleghi sono in cassa integrazione, in Mobilità o peggio ancora hanno perso il loro lavoro per motivi “spintanei” e molti altri vedono dinanzi a sé un futuro assai grigio (vedi i 200 prossimi colleghi GSK già annunciati),ma anche quei colleghi che vedranno in futuro ulteriori ristrutturazioni o riorganizzazioni aziendali.
Non voglio approfittare di questa giornata per sollevare polveroni o inutili diatribe, ma alcune considerazioni sono necessarie.
La nostra Costituzione, così recita in due suoi importanti articoli:
Art. 1 : L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Art. 4 : La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Se così è ,come mai in Italia, chi come la nostra categoria produce salute e benessere deve in una giornata come questa anziché gioire, angustiarsi ?
Come mai il mondo del lavoro è divenuto così ?
Per quali motivi neanche le Istituzioni ed i Sindacati operano a tutela dei propri lavoratori e cittadini ? Perché ogni giorno deve essere calpestato il nostro diritto di lavoratori e di cittadini, anche sancito dalla Costituzione ?
Quante domande !!
E le risposte ?
Umberto Alderisi
01.05.2010