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Il Governo ha incontrato gli Ordini Professionali sull’autonomia Differenziata

Alle regioni non sarà devoluta la competenza in merito all’istituzione di nuovi albi professionali

Il Governo ha incontrato i rappresentanti nazionali di ventotto ordini professionali sull’autonomia differenziata: la nota di palazzo Chigi

Comunicato Governo Italiano – 31 luglio 2024

Si è tenuta ieri pomeriggio (ndr: 31 luglio), nella Sala Verde di Palazzo Chigi, una riunione tra il Governo e i rappresentanti nazionali di ventotto ordini professionali.

Al centro dell’incontro, tra l’altro, le prospettive legate all’attuazione dell’autonomia differenziata regionale, la sintesi tra le norme sull’equo compenso e quelle del nuovo Codice degli appalti pubblici, la formazione e l’accesso agli ordini, la possibilità di introdurre forme di tutela per gli esercenti le professioni sanitarie in relazione alle norme penali.

Il Governo, rappresentato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, dal Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, dal Ministro della salute Orazio Schillaci, dal Viceministro della giustizia Francesco Paolo Sisto e dal Sottosegretario alle imprese e al Made in Italy Fausta Bergamotto, ha ribadito l’attenzione nei confronti degli ordini professionali quali elementi qualificati e qualificanti del “Sistema Italia”, ognuno nella propria autonomia ma nel quadro comune della difesa dell’interesse nazionale.

Nel corso della riunione, il Governo ha chiarito che, in vista del confronto con le regioni che hanno richiesto o richiederanno l’attribuzione di nuove funzioni, anche in materia di regolazione delle attività professionali, intende muoversi in linea con la giurisprudenza costituzionale consolidata.

Pertanto, alle regioni non sarà devoluta la competenza in merito all’istituzione di nuovi albi professionali, mentre resterà ferma per le stesse la possibilità di costituire albi meramente ricognitivi o di comunicazione e di aggiornamento che riguardano professioni già riconosciute dalla legge statale.

In merito all’equo compenso, provvedimento di fondamentale importanza approvato nei primi mesi della corrente legislatura e del quale lo stesso Presidente del Consiglio è stato primo firmatario, è stata ribadita l’intenzione di trovare un punto di equilibrio che consenta di garantire la giusta retribuzione ai professionisti che ricevono incarichi dalle pubbliche amministrazioni.

Infine, si è stabilito che i singoli ministeri vigilanti attiveranno tavoli tematici specifici per approfondire il confronto sulle altre istanze proposte dai rappresentanti dei professionisti.

 

Redazione Fedaisf

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