Milano, 02/04/2012
ABC News-13 marzo 2012 – Di Katie Moisse
Continua ad aumentare la polemica sulla quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disordini Mentali, meglio conosciuto come DSM-5. Un nuovo studio suggerisce che la nuova bibbia della salute mentale – oltre 900 pagine in cui vengono elencati i nuovi disturbi mentali, la cui pubblicazione è prevista per maggio 2013 – siano piene di conflitti d’interesse finanziari.
Il manuale, pubblicato dall’Associazione Psichiatrica Americana, espone i criteri diagnostici e i trattamenti raccomandati — molti dei quali sono farmacologici — per ogni disturbo psichiatrico. Dopo l’uscita del DSM-4 nel 1994, l’APA istituì una politica che rende necessaria la divulgazione, da parte di consulenti esperti, dei legami con le industrie farmaceutiche. Ma la mossa verso la trasparenza ha fatto ben poco per ridurre i conflitti, con quasi il 70 % dei membri della task force del DSM-5 segnalati per i loro rapporti finanziari con le aziende farmaceutiche.
"Le organizzazioni come l’APA hanno abbracciato troppo in fretta la trasparenza come soluzione," ha dichiarato Lisa Cosgrove, professore associato di psicologia clinica presso l’Università di Boston-Massachusetts e autore capo dello studio pubblicato oggi sulla rivista PLoS Medicine. "I nostri dati dimostrano che con la trasparenza non è comunque cambiata la dinamica".
Il DSM è sviluppato da una task force nominata dall’APA e da commissioni, composte da esperti in vari campi della psichiatria. Ma molti di questi esperti prestano servizio come portavoce pagati o consulenti scientifici per le aziende farmaceutiche, o conducono ricerche finanziate da queste stesse industrie. La situazione è più imbarazzante per i membri delle commissioni per i quali i farmaci rappresentano la prima linea di trattamento: due terzi della commissione sui disturbi dell’umore, l’83 % della commissione sui disturbi psicotici e il 100% della commissione sui disturbi del sonno rivela di avere "legami con le aziende farmaceutiche che producono i farmaci utilizzati per trattare questi disturbi o con le aziende che prestano servizio all’industria farmaceutica".
"Non stiamo cercando di dire che c’è qualche trama machiavellica per influenzare la tassonomia psichiatrica," ha detto Cosgrove, ricercatore presso la Harvard Edmond J. Safra Center for Ethics. "Ma la trasparenza da sola non può attenuare i pregiudizi non intenzionali e l’aspetto di parzialità, che hanno un impatto sull’integrità scientifica e la fiducia dei cittadini".
Il DSM-5 ha anche attirato critiche per l’introduzione di nuove diagnosi che alcuni esperti sostengono mancare di prove scientifiche. Il Dr. Allen Frances, che ha presieduto il Comitato per le revisioni del DSM-4, ha detto che le nuove aggiunte porterebbero "radicalmente e incautamente" ad espandere i confini della psichiatria.
Frances, professore emerito di psichiatria presso la Duke University, aggiunge: "In questi giorni, la maggior parte delle decisioni diagnostiche non sono fatte da psichiatri addestrati a distinguere tra disturbo e normalità. La maggior parte sono fatte dai medici di assistenza primaria che vedono un paziente per circa sette minuti e scrivono una prescrizione medica."
Stando ai nuovi criteri, il dolore dopo la perdita di una persona cara, la lieve perdita di memoria negli anziani e i