È normale vedere per strada borse, orologi, penne di marca contraffatti più o meno bene. Ricordiamo il ministro Frattini comparire in Tv un paio di anni orsono per mostrare al mondo una Ferrari ultimo modello contraffatta parcheggiata in uno sperduto villaggio cinese. Una dichiarazione del presidente del colosso farmaceutico Sanofi-Aventis, al convegno mondiale della Federazione europea delle industrie Farmaceutiche, riportata il 20 giugno dalla Dia Communications (importante organo di informazione sul farmaco), getta un serio allarme sull’ampliarsi ai farmaci del fenomeno della contraffazione. «Questo fenomeno è stato sottovalutato per troppo tempo. Ha avuto agli inizi una importanza marginale, ma ora si è industrializzato». Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità «il mercato della contraffazione nel settore ha rappresentato nel 2006 circa il 10% del mercato totale, per un valore di 45 miliardi di euro». Una quantità enorme, che tutto lascia credere sia in espansione, con tutte le conseguenze non solo di danno economico ai produttori, ma anche, e soprattutto, sanitario. Una cosa è girare con una borsa di lusso "taroccata", un’altra, ben diversa, è assumere un farmaco di incerta origine, acquistato in via clandestina o via Internet. I naviganti in rete e i possessori di posta elettronica, soprattutto se fruiscono di un server pubblico e conosciuto come quelli delle università, hanno da tempo preso atto dell’esistenza di un mercato. Il bombardamento via e-mail è massiccio, e riguarda soprattutto viagra e similari, antinfiammatori, in genere farmaci soggetti a controllo e ricetta medica in un sistema assai variegato. Confezioni identiche alle originali, meno costose, che però non contengono il principio attivo, o che ne contengono una quantità inferiore. O, invece, che contengono tutt’altro. E, ovviamente, farmaci scaduti e/o rubati che entrano, con qualche complicità , nel mercato. Difficile combattere questo nuovo pericolo, che oltretutto trae da Internet un ottimo veicolo, praticamente incontrollato. Nessun Paese è esente da questo problema. Per quanto concerne l’Italia, mesi orsono su "Tempo medico on line" si potevano leggere dati su questo fenomeno non più limitato a Paesi in via di sviluppo ma che si andava estendendo ai Paesi occidentali . Soprattutto si descriveva quanto accade in vari Paesi centro-sudamericani dove accanto a laboratori di purificazione della droga si sta sviluppando un sistema organizzativo integrato, fatto di laboratori, tipografie, piccole aziende che preparano copie all’apparenza perfette di costosi medicamenti, al di fuori dei controlli sanitari di garanzia. Donde la pressione degli industriali per una più energica azione della Unione europea. Non è questo l’unico aspetto problematico per il sistema sanitario internazionale. La medicina sta cambiando, alla compressa contenente un farmaco tradizionale si vanno pian piano sostituendo sistemi sempre più complessi ed efficaci derivati da cellule, basati su principi attivi presenti nell’organismo. Stanno scadendo i brevetti relativi ad una serie di questi farmaci, e sta nascendo il mercato dei cosiddetti biosimilari , ossia di riproduzioni dei sistemi originali. Questa riproduzione implica capacità tecnologiche non comuni, donde una particolare attenzione da parte delle Agenzie preposte. Il Messaggero del 24/06/2008 , articolo di LUCIANO CAGLIOTI ed. Nazionale p. 21
733 2 minuti di lettura