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I farmaci dimenticati o scaduti ci costano 19 miliardi l’anno

In Italia un paziente cronico su due non rispetta le prescrizioni del medico: si chiama “non aderenza alla terapia” e ci costa ogni anno metà di una manovra finanziaria

Wired.it – 11/06/2015

Non acquistare i farmaci prescritti dal medico oppure comprarli e dimenticarli in un cassetto del bagno, fino alla scadenza. Si chiama non aderenza alla terapia farmacologica ed è un problema che riguarda almeno un italiano su due (secondo dati dell’Osservatorio sull’impiego dei medicinali dell’Aifa, a seconda delle diverse patologie, fino all’85% dei pazienti non assume il trattamento come prescritto). La casistica interessa soprattutto persone affette da patologie croniche, cioè con sintomi meno evidenti, e costa al sistema sanitario nazionale 19 miliardi di euro l’anno. Una cifra che equivale a mezza manovra finanziaria (la legge di Stabilità 2015 contiene interventi per 36 miliardi di euro, per intenderci) ma anche sociale in termini di qualità della vita, controllo inadeguato della malattia, rischio di complicazioni fino alla morte.

Infografica: costo della non aderenza alla terapia farmacologicaI numeri della non aderenza alla terapia

Secondo il Centro Studi “Sanità in Cifre” dimenticare o deliberatamente non prendere  i farmaci prescritti dal medico costa ogni anno alle casse dello stato fino a 3,7 miliardi di euro in mancata attività di prevenzione, 3,8 miliardi in inefficienze dovute all’avvio ritardato del trattamento e fino a 11,4 miliardi di euro in costi di ospedalizzazione e acquisto dei nuovi farmaci. Nell’Unione europea la cifra sale a 125 miliardi. Ma soprattutto nel Vecchio Continente sono 200 mila le vite perse ogni anno per dimenticanza o non curanza nei confronti del trattamento farmacologico.

Le categorie più colpite

La non aderenza alla terapia in Italia è calcolata in media al 50%. Per ogni 100 ricette del medico cioè solo tra i 50 e i 70 pazientivanno in farmacia ad acquistare il farmaco. La percentuale di coloro che assumono il medicinale correttamente scende fino al 25-30% e solo il 15-20% dei pazienti torna in farmacia per una seconda prescrizione. Per i trattamenti a lungo termine, l’aderenza inizia a diminuire già dopo i primi 10 giorni.

Sono più a rischio i pazienti cronici, che stentano a vedere i sintomi della propria patologia (vedi infografica): il più eclatante è il caso della broncopneumopatia cronica ostruttiva, per cui solo il 13,9% dei pazienti assume i farmaci prescritti. Percentuali di aderenza alla terapia molto basse anche nei bambini (45%) e negli anziani (41%), che pure in Italia sono i primi consumatori di farmaci.

La startup italiana per la non aderenza alla terapia

C’è una startup italiana che sta provando a lavorare sul costo economico e sociale della non aderenza alla terapia farmacologica. Nata nel 2005 a Modena – forse non a caso nel modenese c’è il più grande distretto biomedicale italiano e il secondo al mondo – FBCommunication ha sviluppato un sistema di monitoraggio integrato per incentivare i pazienti ad assumere i medicinali prescritti. Si chiama Interactive Monitoring Service ed è un servizio per contattare le persone via telefono, app o dispositivo wearable ogni volta che sia richiesto dal protocollo terapeutico. La soluzione è piaciuta alla Bayer, che sta utilizzando il sistema per il monitoraggio in ambito cardiovascolare.

Redazione Fedaisf

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