4 Settembre 2015
Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, venerdì 4 settembre 2015, alle ore 11.35 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti.
Disposizioni in materia di rapporto di lavoro
I principali interventi riguardano:
- la revisione della disciplina dei controlli a distanza del lavoratore, con un intervento sull’art. 4 dello Statuto dei lavoratori per adeguare la disciplina all’evoluzione tecnologica, nel rispetto delle disposizioni in materia di privacy;
- la possibilità per i lavoratori di cedere, a titolo gratuito, ai lavoratori dipendenti dallo stesso datore di lavoro, che svolgono mansioni di pari livello e categoria, i riposi e le ferie maturati, con esclusione dei giorni di riposo e di ferie minimi garantiti dalla legge, al fine di assistere i figli minori che, per le particolari condizioni di salute, hanno bisogno di assistenza e cure costanti da parte dei genitori;
- l’introduzione con decreto ministeriale, per i lavoratori del settore privato, di ipotesi di esenzione dal rispetto delle fasce di reperibilità in caso di malattia, così come avviene per i lavoratori del settore pubblico;
- l’introduzione di modalità semplificate per effettuare le dimissioni e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, esclusivamente con modalità telematiche su appositi moduli resi disponibili dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali attraverso il sito istituzionale. Nessun’altra forma di effettuazione di dimissioni sarà più valida: in questo modo si assesta un colpo decisivo alla pratica delle dimissioni in bianco che ha finora colpito, in particolare, le donne lavoratrici.
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UGL. Jobs Act, Capone: “Peggiore e più inutile riforma degli ultimi venti anni”
La saga del Jobs Act si è conclusa con l’approvazione degli ultimi decreti da parte del Consiglio dei Ministri che vara così, definitivamente, il peggiore e più inutile strumento legislativo degli ultimi venti anni sul lavoro”.
Con queste parole Francesco Paolo Capone, segretario generale Ugl, commenta l’esito del Cdm, avvertendo che “da oggi per la nostra Organizzazione sindacale si apre una nuova partita da giocare a livello istituzionale e di contrattazione collettiva”.
“Pretendiamo inoltre da Governo e Regioni – sottolinea – la messa in campo risorse a sostegno del reddito e politiche attive e servizi per l’impiego efficienti, mentre sul versante della contrattazione collettiva, come già successo con il rinnovo del contratto del credito, l’Ugl si impegnerà in ogni modo a sterilizzare alcuni degli effetti maggiormente negativi, sui quali peraltro si sono pronunciate in forma diversa anche le Commissioni Lavoro di Camera e Senato”.
“In attesa di leggere con attenzione gli ultimi decreti attuativi, – conclude Capone – , ormai è evidente a chiunque come con il governo Renzi siamo passati dall’eterogenesi dei fini a quella degli annunci considerato che il Jobs Act, partito per introdurre tutele crescenti a chi non aveva l’articolo 18, ha finito per cancellare ogni tutela reale dal licenziamento e con il consentire ai datori di lavoro nuovi e più incisivi strumenti per il controllo a distanza dei dipendenti”.