L’azienda britannica annuncia le uscite per i due impianti di Siena, nel contempo assicura investimenti per 260 milioni. Filctem: “Si spende per tagliare il personale”
“La perdita del 14% della forza lavoro della più grande azienda industriale del territorio è inaccettabile”. Questo il commento della Filctem Cgil senese in merito alla decisione dell’azienda biofarmaceutica britannica Gsk (GlaxoSmithKline) di ridurre di 270 unità, nello spazio di due anni, la forza lavoro degli stabilimenti di Siena e Rosia. Quest’ultimo è un centro di eccellenza che produce circa 60 milioni di dosi di vaccini l’anno, distribuite in 57 Paesi nel mondo.
Il 27 novembre scorso la società ha annunciato il piano d’investimenti e il programma di evoluzione biennale del sito di Rosia, frazione del Comune di Sovicille (Siena). “L’obiettivo primario – spiega l’azienda – è accrescere ulteriormente la competitività dello stabilimento e confermare la sua strategicità all’interno del network aziendale, in un contesto di volatilità e incertezza che contraddistingue in questo momento l’industria farmaceutica e il mercato dei vaccini in particolare”.
L’azienda ha confermato “la volontà di investire circa 260 milioni di euro a Rosia entro il 2026 in infrastrutture, impianti produttivi, miglioramenti tecnologici e sostenibilità ambientale”. Parallelamente è stato “individuato un percorso di revisione complessiva delle posizioni organizzative basato sul principio dell’adesione volontaria a un programma di uscite incentivate che riguarderà, in due anni, fino a 270 posizioni (in ambito produzione e regolatorio globale)”.
“Abbiamo a che fare con un’impresa sana, con una produzione che raggiunge i 400 milioni di fatturato e che dichiara allo stesso tempo di investire 260 milioni sul sito di Rosia, di cui una parte ci risulta già spesa”, afferma la Filctem territoriale: “Seppur la multinazionale abbia dichiarato che saranno uscite volontarie e incentivate, ha comunque definito i perimetri e i numeri delle posizioni impattate e non ha assolutamente spiegato cosa succederà se non ci saranno i volontari che lei auspica”.
La Filctem Siena rileva che “per ogni milione di investimento si perde una posizione lavorativa; quindi, si investe per tagliare il personale e non per creare buona occupazione. Non possiamo accettare questo tipo di impostazione”. La categoria ha chiesto l’apertura del tavolo di crisi in Regione: “L’azienda esca allo scoperto almeno di fronte alle istituzioni e presenti il piano industriale per il futuro sul nostro territorio, con un occhio alla buona occupazione e non solo al ritorno per gli azionisti”.
Così conclude D’Ercole: “La tutela dei lavoratori e il tema dei posti di lavoro non possono passare in secondo piano, così come la responsabilità sociale prevista dalla Costituzione nel fare impresa. Vogliamo vedere il piano industriale, chiediamo il confronto e il coinvolgimento delle istituzioni. Questa, per il territorio, è una bomba sociale”.
PARIS PORTA IL CASO GSK ALL’ATTENZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
La consigliera regionale del Pd ha presentato un’interrogazione dopo l’annunciato ridimensionamento del personale del polo farmaceutico senese
Il piano industriale della multinazionale Gsk è al centro dell’interrogazione che la consigliera regionale del Pd Anna Paris ha presentato alla giunta regionale a seguito dell’annuncio da parte dell’azienda farmaceutica di incentivare l’uscita volontaria fino a 270 posizioni a fronte di un piano di investimenti per 260 milioni su 2 anni. In queste ultime settimane le organizzazioni sindacali hanno portato l’attenzione sul caso, manifestando forti timori sull’annunciato ridimensionamento del 14 per cento dei dipendenti, appartenenti a tutti i livelli lavorativi, che operano negli stabilimenti di Siena e Rosia dove si producono o semplicemente si confezionano vaccini commercializzati in tutto il mondo.
Eppure i bilanci sono floridi e l’azienda propone un piano degli investimenti sullo stabilimento di Rosia che risulterebbe già in corso di realizzazione con interventi sugli immobili per ridurre il costo dell’energia. “E’ opportuno fare chiarezza sulle intenzioni del management di Gsk per gli stabilimenti di Siena – spiega Anna Paris – in quanto questo polo industriale oltre ad essere leader nel settore farmaceutico è uno dei centri occupazionali più importanti della Toscana con i 1700 dipendenti attuali.
Per questo ho ritenuto opportuno presentare un’interrogazione nella quale invito la Regione Toscana ad attivarsi affinché l’azienda convochi in tempi brevi un incontro congiunto con tutti i livelli istituzionali e gli stakeholders locali, regionali e nazionali al fine di procedere ad una valutazione congiunta del piano industriale, del programma degli investimenti sulle nuove linee di produzione e sulle politiche occupazionali che, come annunciato, parrebbero destinate ad una fase espansiva nel corso dei prossimi anni in concomitanza con le prospettive di sviluppo del sito di Rosia.
Inoltre chiedo di valutare l’opportunità di attivare un tavolo di confronto permanente al fine di continuare a monitorare la situazione in divenire e, se necessario, porre in essere tutte le iniziative volte a scongiurare il pericolo che le scelte di mercato assunte dalla multinazionale non determinino una situazione di depauperamento del tessuto sociale come conseguenza della riduzione dei livelli occupazionali nei siti degli stabilimenti della Società Glaxo Smith Kline Vaccines srl con sede in Siena”.
Anna Paris conclude con una riflessione sull’attuale situazione occupazionale e di crisi aziendali in provincia di Siena. “Non posso che affiancare i lavoratori e le forze sindacali nella loro battaglie per difendere il lavoro, nella consapevolezza dell’elevato rischio di deindustrializzazione del territorio senese, con stabilimenti che sono stati chiusi, in fase di chiusura o di ridimensionamento e con proprietà lontane dal nostro territorio se non oltre l’UE”.