Grossisti, allarme sulla sostenibilità economica della distribuzione farmaceutica
Aboutpharma – 28 febbraio 2022
La filiera della distribuzione del farmaco è in difficoltà. L’impennata dei prezzi dell’energia, i rincari per il carburante e i blocchi degli autotrasportatori dei giorni scorsi si sommano ai problemi di sostenibilità segnalati più volte dai grossisti, soprattutto a causa della sotto-remunerazione dei farmaci rimborsati dal Servizio sanitario nazionale (Ssn). Adf, l’associazione dei distributori farmaceutici, ha scritto al Governo per chiedere misure urgenti.
Consegne alle farmacie a rischio
“Non bastava la pandemia a rendere più complicato mantenere il servizio pubblico essenziale che le aziende distributrici del farmaco assicurano alle farmacie ed ai cittadini, nonostante la sotto-remunerazione che ci
Costi sempre più insostenibili
In alcune Regioni vengono segnalati ritardi importanti nella consegna delle merci ai distributori e, avverte l’associazione, le farmacie potrebbero restare con qualche scaffale vuoto. “Adf è attiva per monitorare la situazione e segnalare le situazioni più critiche affinché possano disporsi tempestivamente i correttivi opportuni. Le nostre aziende assicurano la gestione dei prodotti in locali climatizzati e a temperature controllate. L’impennata delle bollette di luce e gas, insieme ai maggiori costi degli imballaggi speciali per la
L’appello
L’appello di Adf è rivolto al Governo e in particolare ai ministri della Salute e dell’Economia: “Chiediamo di attivare urgenti e improrogabili misure di natura congiunturale e strutturale con interventi per salvaguardare la nostra categoria e tutta la filiera del farmaco – conclude Farris – e siamo fin da subito pronti al confronto e alla collaborazione”.
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Ucraina, Farmindustria: “Saliranno i costi e c’è il rischio di carenza dei medicinali
Scaccabarozzi: “Caro energia pesante, per imprese aumenti del 150% e ora difficoltà su materiali imballaggio”
Tutto questo “sta comportando, come abbiamo appurato già da un’indagine sulle aziende, rischi di carenze importanti, che non sono tanto sui farmaci in sé, ma le vediamo soprattutto sui materiali di confezionamento, sullo stoccaggio, sulla logistica. E’ questa la preoccupazione, che potrebbe” comunque “portare a delle carenze di farmaci”. A spiegarlo è Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria.
“Noi non possiamo rivalerci sui consumatori finali e nemmeno sugli Stati perché i prezzi dei farmaci sono amministrati, controllati e negoziati – precisa – Quindi tutta la parte dell’incremento dei costi deve essere assorbita dalle imprese. Però questo era già un qualcosa di presente indipendentemente dall’attacco” in Ucraina “e dalla guerra”. Però, osserva Scaccabarozzi, “la guerra può peggiorare questa situazione” che si sta registrando a livello globale. “Noi abbiamo avuto aumenti nell’ordine del 150%. L’impatto” del boom dei costi dell’energia “lo stavamo evidenziando anche nel mese scorso. Tutto questo ha avuto ulteriori aumenti” come effetto.
“E cominciamo ad avere delle problematiche di carenze e rallentamenti non tanto sulla disponibilità di principi attivi, ma per esempio di materiali di imballaggio, ghiere, filtri. Il timore, conclude il numero uno dell’associazione nazionale imprese del farmaco, è che questo conflitto accentui ancora di più questa situazione”.