Intanto un’azienda milanese di farmaci naturali e biologici, la Guna, si è detta pronta ad assumere ricercatori che dovessero essere licenziati dall’azienda farmaceutica di Verona. Guna spa, leader italiano del «pharma naturale» – è scritto in una nota – chiede però anche l’aiuto del Governo affinché applichi finalmente la nuova direttiva europea sui farmaci e permetta di aprire nuove linee di prodotto.
I sindacati. Intanto i sindacati sono in allarme. Lo smantellamento dovrebbe avvenire entro fine anno e questo comporterà la perdita del lavoro per 550 ricercatori. Per Carla Pellegatta, segretaria Cgil di Verona “Con l’annuncio di Glaxo la situazione economica e occupazionale del nostro territorio assume connotati pesantissimi”. La sindacalista punta il dito contro “il processo di de-industrializzazione che da anni è in atto nella nostra provincia” e che “deve essere fermato”. Secondo il segretario Cisl Massimo Castellani, “serve un progetto industriale, nazionale, regionale e locale”.
Tosi. E il sul caso Glaxo il sindaco di Verona, Tosi, ha incontrato ieri l’amministratore delegato, Luc Debruyne, per avviare una soluzione. «Qualche alternativa alla chiusura del centro ricerche è possibile, la società è disponibile a valutare diverse ipotesi». Lo ha detto il sindaco al termine del faccia a faccia svoltosi ieri mattina a Palazzo Barbieri con i vertici della Glaxo-SmithKline. All’incontro nell’ufficio del sindaco hanno partecipato l’assessore regionale alla sanità Sandro Sandri, il presidente ed amministratore delegato di Gsk, Luc Debruyne e il vicepresidente per affari istituzionali, comunicazione e vaccini, Daniele Finocchiaro. Era stato lo stesso Tosi a sollecitare l’incontro subito dopo che si era diffusa la notizia della chiusura, prevista per fine anno, della struttura che dà lavoro a 550 addetti.
Il ministro Fazio. Da Roma intanto il ministro della salute Ferruccio Fazio fa sapere che «il governo intende intervenire, senza poter garantire nulla», sottolinea, «ma cercando soluzioni, locali e non, per non disperdere questo patrimonio creato negli anni. Quella della Glaxo», dice il ministro, «è una vicenda che ci ha lasciati con l’amaro in bocca ma come ho già detto ai dirigenti dell’azienda c’è la mia attenzione personale e dell’intero governo oltre alla disponibilità del ministro Sacconi di intervenire, qualora sia necessario, sulla vertenza lavorativa per cercare soluzioni». E il primo incontro tra Governo e Glaxo a Roma potrebbe svolgersi, ma è da confermare, già lunedì prossimo. A colloquio finito i dirigenti della multinazionale si limitano a