(AGI) – Roma, 27 nov. – I farmaci possono far male agli anziani, se assunti in maniera eccessiva e soprattutto impropriamente. E’ l’allarme dei geriatri della SIGG riuniti a congresso a Firenze, che hanno evidenziato che le reazioni avverse da farmaci rappresentano fino al 15% di tutti i ricoveri. Gli anziani, spiegano gli esperti, sono la categoria che rischia maggiormente di subire danni alla salute causati dall’assunzione impropria di farmaci. E’ stato infatti calcolato che circa il 60-80% degli ultrasessantacinquenni assume almeno un farmaco e addirittura il 10% ne riceve cinque o piu’. I farmaci piu’ utilizzati sono i cardiovascolari e gli antipertensivi, seguiti dagli analgesici, dai sedativi e dai farmaci gastrointestinali come i lassativi e i gastroprotettori. Per questo nei Paesi occidentali le reazioni avverse da farmaci rappresentano un’importante emergenza sanitaria dal momento che sono alla base di circa il 15% di tutti i ricoveri in ospedale e determinano il 5-10% dei costi ospedalieri. "I pazienti anziani – ha precisato il geriatria Graziano Onder – sono particolarmente suscettibili al rischio di reazioni avverse in considerazione della loro ridotta capacita’ di gestirli. Va inoltre sottolineato che la reale efficacia di quasi tutti i farmaci non e’ mai stata testata nei soggetti molto anziani affetti da piu’ patologie contemporaneamente o che sono soggetti a regimi terapeutici molto complessi. Questo tipo di pazienti complessi e’ generalmente escluso dai grandi trial clinici sulla base dei quali e’ valutata l’efficacia dei farmaci e rappresenta un "buco nero" nella farmacoepidemiologia clinica". Recenti studi pubblicati nella letteratura scientifica internazionale hanno mostrato che l’uso di farmaci inappropriati e’ estremamente comune sia in pazienti anziani che vivono a domicilio che in lungodegenza, presso le Residenze Sanitarie Assistite, con una prevalenza di uso che varia fra il 12 e il 40%. I geriatri hanno ricordato che sono quattro i tipi principali di errore che riguardano l’uso dei farmaci: il primo tipo riguarda gli errori che si verificano per difetto di conoscenza, il secondo gli errori che si verificano perche’ si ricorre a metodi sbagliati o si applicano scorrettamente metodi adeguati, il terzo comprende gli errori legati ad azioni sbagliate, o semplici sviste mentre il quarto raggruppa gli errori che si verificano per dimenticanza. "Per contribuire ad evitare questi errori nella prescrizione dei farmaci – ha detto il presidente Sigg Roberto Bernabei -sarebbe auspicabile mettere insieme, attorno ad un tavolo, gli enti regolatori del farmaco, l’agenzia europea EMEA e la nostra AIFA, l’industria e le societa’ scientifiche, in particolare i geriatri e i farmacologi, per studiare i farmaci che utilizzeranno gli anziani, in analogia a quanto gia’ avviene per i farmaci pediatrici".
Fonte: http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200811271132-att-rsa0011-art.html
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