Utili ma non senza ombre. I generici, meno cari e sostenuti nei sistemi sanitari pubblici, sono al centro di un Rapporto pubblicato dall’Accademia di medicina francese che analizza i pro e i contro di questi prodotti nella prescrizione, in un Paese dove il mercato dei ‘senza brevetto’ è velocemente cresciuto negli ultimi anni ma che nel 2011 ha subito una lieve diminuzione.
"I generici – spiega Charles-Joël Menkès, autore del rapporto – diminuiscono i costi della sanità. Ma nel contesto attuale di diffidenza verso il farmaco (in Francia si sono susseguiti scandali legati alla sicurezza dei medicinali ndr) dobbiamo vigilare". Ed è quindi importante "riconoscere i problemi che possono essere legati ai generici". Questi medicinali non sono, si legge nel Rapporto, "copia conforme della specialità originale. Ma sono sottoposti allo stesso grado richieste da parte delle autorità delle specialità di riferimento".
E pur contenendo le stesse quantità di principio attivo, il generico – si ricorda – può essere prodotto con eccipienti diversi, che dunque possono anche provocare reazioni allergiche. Può cambiare la presentazione – compresse invece di capsule – e questo può disorientare alcune tipologie di pazienti, come gli anziani.
Gli accademici francesi sottolineano poi, con esempi pratici, che "la bioequivalenza tra il prodotto di riferimento e il generico non rappresenta automaticamente l’equivalenza terapeutica, in particolare nel caso della sostituzione di un generico con un altro".
Raffaella Ammirati – 27 febbraio 2012 – PharmaKronos