Sebbene il settore diabete possa ‘reggere’, i prezzi dei farmaci cardiovascolari e metabolici in generale sono destinati a crollare sotto la spinta delle versioni generiche. Uno studio di Datamonitor suggerisce infatti che, nei sette mercati principali del mondo (Usa, Giappone, Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito), nel comparto si raggiungerà il picco di vendite nel 2011. Un picco che è destinato però a calare inesorabilmente: il fatturato passerà da 105 miliardi dollari nel 2009 a 101 miliardi nel 2019. Tuttavia, il volume delle vendite continuerà a crescere, spinto dall’invecchiamento della popolazione e dagli alti tassi di obesità.
Secondo l’analisi, le vendite dei medicinali anti-dislipidemia e ipertensione "sono destinate a diventare quasi interamente generiche". A contribuire, il fatto che il blockbuster anti-colesterolo di Pfizer Lipitor (atorvastatina) perderà l’esclusiva commerciale negli Stati Uniti da quest’anno. Mentre nel diabete, una forte pipeline assicurerà la crescita futura.
Per Christine Henry di Datamonitor, entro il 2019 i generici e i biosimilari si accaparreranno "il 68% del volume di vendita nei 7 mercati, e il 28% delle vendite".
Nel segmento cardiovascolari e metabolico, entro il 2019 "sette dei primi 10 farmaci ‘griffati’ più venduti saranno antidiabetici e rappresenteranno il 35% di tutte le vendite nei 7 principali mercati, e il 50% delle vendite negli Usa". Henry conclude sottolineando che Novo Nordisk ed Eli Lilly saranno le uniche due società che potranno vantare una crescita, fra le prime 10 aziende impegnate nel segmento cardiovascolare e metabolico, mentre Merck & Co. sarà l’industria leader nel segmento entro il 2019, guidata da un portafoglio prodotti diversificato e dal suo antidiabetico Januvia (sitagliptin).
Barbara Di Chiara – Pharmakronos – 15 febbraio 2011