Per migliaia di malati in lotta con il cancro non saranno più gratuiti diversi farmaci antitumorali, quelli più nuovi e più costosi, ma per cui la sanità d’Oltremanica non darà più i fondi.
13 gennaio 2015 – PharmaKronos
Fra queste molecole che non saranno più rimborsate, figurano Halavan (eribulina, prodotto da Eisai), analogo a una sostanza antitumorale isolata in una spugna marina e indicato per il tumore del seno in fase avanzata o metastatica: sei mesi di trattamento costano 10 mila sterline (12.800 euro circa), con un ‘guadagno’ di vita di circa 5 mesi, che arrivano a un anno per la metà delle pazienti che lo assumono; Avastin (bevacizumab), l’anticancro di Roche, che funziona ‘affamando’ il cancro e costa cpiù di 3.500 sterline (4.500 euro) a paziente al mese; Jevtana (cabazitaxel, di Sanofi), l’unico trattamento oltre alla chemio per il tumore avanzato alla prostata ormonoresistente, richiesto da oltre 700 pazienti l’anno scorso, con un costo di 22 mila sterline l’anno (28.200); Afinitor (everolimus, Novartis), per il cancro del seno, costa circa 36 mila sterline (46.100) per paziente, ma gli studi clinici hanno mostrato che è in grado di fermare la diffusione della malattia per 8 mesi, il doppio degli altri.
Inoltre, non sarà a carico del Nhs il Kadcyla (Tdm1), nuovo arrivato fra gli anti-tumorali sviluppati da Roche, combina un anticorpo monoclonale con un potente chemioterapico, che non potrebbe essere somministrato in altro modo. – E’ il primo farmaco del genere contro il tumore del seno e costa in media 44 mila sterline (56.400 euro) per paziente.
E ancora, Tyverb (lapatinib, Gsk), anch’esso contro il cancro del seno, Her2positivo in fase avanzata, e dal costo di più di mille sterline (1.282) per 4 settimane; Perjeta, prodotto da Roche per il tumore del seno Her2positivo, contro cui va somministrato in combinazione con la chemioterapia e l’anticorpo monoclonale trastuzumab, e ultimo Zaltrap (aflibercept, Sanofi), utilizzato contro il cancro dell’intestino