Solo tre farmacie ospedaliere, su 21 esaminate, sono sicure. Altre 12 hanno lacune che andrebbero colmate e 6 sono totalmente inadeguate dal punto di vista della sicurezza. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata dall’area logistica e innovazione della Sifo (Società italiana farmacisti ospedalieri e dei servizi territoriali) per il progetto ‘Padlock’, avviato nei primi mesi del 2014 con il contributo incondizionato di Roche, per mettere un freno al fenomeno dei furti di farmaci, promuovere la prevenzione del fenomeno e la messa in sicurezza delle farmacie ospedaliere.
Pubblicato il: 29/09/2015 – adnkronos
Il progetto Padlock ha analizzato i sistemi di prevenzione delle farmacie ospedaliere, mettendo a punto un’analisi dei rischi realizzata con l’ausilio della Scuola Superiore Sant’Anna e di Logplus Srl. I risultati di questo studio, che ha preso in esame 21 farmacie ospedaliere di differenti dimensioni (un campione di piccole, medie e grandi), dimostrano che per fermare i furti è necessario implementare a monte la sicurezza delle strutture, incentivando per quanto possibile la centralizzazione delle scorte. Ma anche e soprattutto potenziando le misure di sicurezza per proteggere meglio i farmaci e migliorando le procedure di attivazione dell’allarme e di gestione dell’emergenza.
Per valutare i ‘punti deboli’ delle strutture si è proceduto in questo modo: a ogni struttura è stata assegnata una classe di rischio, valutando il rispetto di alcuni parametri, come per esempio la presenza di telecamere o sensori, il controllo degli accessi e le procedure di emergenza.
“I farmacisti della Sifo sono impegnati a contrastare i crimini farmaceutici”, spiega Marcello Pani, responsabile Area logistica e innovazione Sifo e referente del progetto Padlock. “La pubblicazione di un decalogo Nas-Sifo per la prevenzione e la gestione dei furti di farmaci nei servizi farmaceutici e territoriali – prosegue – la collaborazione con Aifa per la condivisione delle segnalazioni relative ai furti con il monitoraggio di tutti i dati ed il progetto Padlock testimoniano l’impegno e l’attenzione della Sifo per la sicurezza sanitaria dei cittadini”.
I farmaci più rubati sono gli antitumorali, sottratti in 52 casi tra il 2006 e il maggio 2014 per un valore complessivo che sfiora gli 11 milioni di euro. Al secondo posto, tra i medicinali più rubati negli anni considerati, ci sono gli antireumatici (una quindicina di casi per oltre 3 milioni di euro) e gli immunosoppressivi (oltre una dozzina di casi per oltre 8 milioni). A seguire, sono stati presi di mira anche i farmaci biologici, ematologici, ormonali, sedativi, psicofarmaci e neurologici.
Le regioni più colpite dal fenomeno dei ‘colpi’ nelle farmacie ospedaliere, sia numericamente che economicamente,sono la Campania e la Puglia: il 61,7% degli antitumorali rubati proviene da qui. Tra il 2011 e il 2014 la Campania ha perso circa 9,1 milioni di euro, pari al 48,5% del totale del valore rubato; in Puglia la perdita si attesta a circa 3,5 milioni, il 18,7%.
Notizia correlata: PADLOck – Progetto di Adeguamento Dei Livelli di sicurezza delle farmacie Ospedaliere contro il rischio di furti e definizione di standard tecnici