Ha provocato l’indignazione e le proteste di gran parte dei titolari francesi il servizio con cui, la settimana scorsa, il canale televisivo M6 ha parlato di farmacie e di crisi economica. Collocato all’interno di un’inchiesta a puntate sulla situazione congiunturale di commercio e consumi, il reportage ha cominciato definendo i farmacisti «i commercianti meglio pagati di tutta la Francia». Poi, per esemplificare le strategie messe in campo dai titolari allo scopo di contrastare calo dei fatturati e dei prezzi, è andato a visitare una farmacia di Troyes appartenente al circuito Totum, un franchising celebre per il suo posizionamento da hard discount sull’extrafarmaco. Quindi un’intervista a un altro titolare, appartenente stavolta al gruppo d’acquisto Ospharm, nella quale si è parlato di politiche di pricing sui prodotti di libera vendita, e infine un servizio sulle opportunità dell’e-commerce.
Risultato, un ritratto della farmacia francese nel quale pochissimi si sono riconosciuti. «M6 ha voluto focalizzarsi soltanto sul 20% della nostra attività» ha stigmatizzato l’Uspo, uno dei tre sindacati nazionali dei titolari di farmacia «occultando il restante 80%, che rappresenta il cuore della professione». «Non è questo il modello che noi vogliamo per la farmacia di domani» ha rincarato la Fspf «l’immagine del farmacista che emerge dall’inchiesta risulta distorta, viene dipinto come un distributore di scatolette intento a scimmiottare la grande distribuzione organizzata». Contro il canale televisivo, i titolari francesi hanno avviato una petizione, da rigirare al ministro della Salute Marisol Touraine, che ha già raccolto un migliaio di firme.
(AS – 02/02/2016 – Federfarma)
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