Roma, 27 febbraio – La fattispecie vorebbe probabilmente inquadrarsi nello schema robinhoodiano del prendere ai ricchi per dare ai poveri, ma che poi sia davvero così è tutto da vedere. Resta il fatto che la ministra della Salute francese, Agnès Buzyn (nella foto), intervistata ieri da una radio nazionale, ha appunto dichiarato che per la prima volta in Francia verrranno aumentate le tariffe ospedaliere (dello 0,5%), in calo costante da ormai dieci anni. L’annuncio risponde (parzialmente) alle richieste delle quattro federazioni del settore ospedaliero pubblico e privato, che chiedevano un aumento minimo dell’1%. Secondo quanto dichiarato da Buzyn, la spesa ospedaliera quest’anno “vedrà aumentare il budget da 80 a 82 miliardi di euro”.
Ma se escono più soldi da una parte, bisognerà pur farli rientrare da un’altra. E qual è la posta di spesa “prêt-à-prendre”? Ma il farmaco, naturalmente, da sempre valvola di regolazione dei conti della sanità pubblica in molti Paesi. Buzyn ha così confermato la “pressione sui prezzi dei farmaci”, per conseguire i necessari “risparmi”. “I produttori non non sono felici” ammette la ministra “ma ciò permette di creare un margine di manovra, soprattutto per gli ospedali”.
Buzyn ha anche ricordato che la decisione di intervenire sulle medicine è stata assunta dopo una rivalutazione scientifica dell’Alta Autorità della Salute (HAS). La pressione sui prezzi riguarda quindi “negoziati con l’industria sui farmaci rimborsati”.