Quando acquistiamo un farmaco per alleviare i nostri fastidi, lo facciamo convinti di agire per il nostro bene e in tutta sicurezza, ma non sempre è così. Alcune medicine, infatti, sono più dannose che utili alla nostra salute.
A ripeterlo da anni è l’ong francese Prescrire, un’associazione indipendente che dal 2010 analizza il rapporto rischi-benefici dei medicinali in commercio nell’Unione Europea, pubblicando ogni anno una lista aggiornata di quelli che sarebbe meglio evitare proprio perché gli svantaggi superano gli effetti positivi.
La valutazione operata da Prescrire del rapporto rischio-beneficio di un farmaco in una data situazione si basa su una procedura rigorosa: ricerca documentale sistematica e riproducibile, risultati basati su criteri di efficacia rilevanti per i pazienti, priorità dei dati in base al loro livello di evidenza, confronto rispetto al trattamento di riferimento.
Ma l’azione di Prescrire non si ferma alla bocciatura dei farmaci: laddove esiste, i medici indicano una terapia alternativa (sempre farmacologica) per ridurre gli effetti indesiderati oppure migliorare l’efficacia stessa della cura
L’ultima edizione della black list di Prescrire vede l’inserimento di 12 farmaci, molti dei quali sono da banco. Si tratta di medicine utilizzate nei disturbi e nei dolori intestinali finite nella lista nera a causa della loro contaminazione da piombo.
In totale nella black list dei farmaci più dannosi che utili finiscono 105 specialità (qui potete trovare l’elenco completo, diviso per patologia)
il salvagente – 4 dicembre 2019
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