Il Forum delle 30 Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani (FoSSC) denuncia che negli ospedali “mancano medici, posti letto e risorse. Il diritto alla salute è in pericolo“. Va superata la dualità tra ospedale e territorio a favore di un unico sistema di servizi interconnessi e complementare.
Proprio la parola “ospedale” è quasi del tutto assente dai programmi e dai dibattiti elettorali. I medici specialisti ospedalieri sono circa 130mila, 60mila in meno della Germania e 43mila in meno della Francia. L’emorragia dei camici bianchi riguarda anche i medici medicina generale: sono pochi, circa 40.700, ma ogni anno 3.000 vanno in pensione ed è previsto che a breve l’esodo sarà ancora maggiore. In Italia operano oggi circa 13.000 pediatri ma, in tutto il Paese si registrano carenze anche per la rigida distinzione tra le attività territoriali ed ospedaliere e per la mancanza di un’adeguata interazione e integrazione tra loro.
“La disponibilità dei letti per numero di abitanti colloca l’Italia al 22o posto in Europa e la capacità di utilizzarli è del tutto insufficiente. Gli ospedali sono stati accorpati, i reparti e i servizi di diagnosi sono stati ridotti e depotenziati. E il de-finanziamento della Sanità, in dieci anni, ha raggiunto i 37 miliardi di euro. Con gli altri Paesi europei che presentano percentuali rispetto al PIL di 3-4 punti superiori. La spesa per la sanità è cresciuta del 3% nel 2022 rispetto al 2021. Ma queste risorse sono state tutte impegnate per fronteggiare la pandemia che tra l’altro ha prodotto nel nostro Paese livelli di mortalità tra i più elevati in Europa. – continua Cognetti – Il DEF per il triennio 2023-2025 prevede di nuovo una decrescita del 0,6% annuo, a fronte di un atteso consistente aumento del PIL nominale. Nei programmi elettorali vi sono riferimenti alla riorganizzazione della sanità territoriale, al potenziamento dell’organico degli operatori sanitari e al superamento delle liste di attesa. Mancano però proposte concrete e, soprattutto, progetti strutturati di riforma che rispondano ad una logica ‘di sistema’”.
Secondo il Forum “non possono bastare le 1350 Case della Comunità previste dal PNRR a risolvere i problemi della Sanità, se non si affrontano i nodi centrali della crisi profonda degli ospedali e delle risorse per il reclutamento del personale”
PANORAMA DELLA SANITA’ – articolo integrale
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