Beni per un valore complessivo di oltre 600 mila euro sono stati sequestrati a tre amministratori di una società farmaceutica con sede a Reggello (Firenze).
Il sequestro alla società farmaceutica, disposto dal gip Antonella Zatini su richiesta del pm Gianni Tei, è stato effettuato per equivalente delle imposte evase dalla società tra il 2012 e il 2017, mediante l’utilizzo di fatture false per circa 6 milioni di euro.
Secondo quanto spiegato dalla gdf la società, parte di un gruppo tra i principali a livello mondiale con stabilimenti in tutto il mondo, avrebbe qualificato come costi – con conseguente abbattimento del reddito e delle correlate imposte – quelli documentati da fatture emesse nei suoi confronti dalla società capogruppo stabilizzata in Lussemburgo. Questi costi, tuttavia, si riferivano a prestazioni mai state effettuate, con l’unica finalità di abbattere i redditi imponibili. Per l’accusa, l’emissione delle fatture false avrebbe anche permesso alla società di evadere Iva per 250 mila euro e Irap per 270 mila.
Le fatture finite al centro dell’inchiesta venivano emesse a carico dell’Istituto De Angeli srl con sede in località Prulli nel comune di Reggello (Firenze), da una delle società del gruppo imprenditoriale al quale afferisce la srl italiana, i cui amministratori sono destinatari del sequestro.
Al centro dell’inchiesta, presunte fatture per ‘servizi manageriali’, categoria nella quale rientrano, tra l’altro, attività di gestione e controllo di contabilità e bilanci.
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