Il Decreto stabilisce nuovi criteri per la dispensazione dei farmaci a carico del Sistema sanitario nazionale. Sono stati stanziati 200 milioni di euro: 50 per il periodo 1 settembre-31 dicembre 2021, 150 milioni per il 2022
Farmacia News – 27 agosto 2021
È stato firmato lo scorso 12 agosto dal Ministro della Salute Roberto Speranza e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, il Decreto che stabilisce i criteri sperimentali della nuova remunerazione in favore delle farmacie per la dispensazione del farmaco a carico del Servizio sanitario nazionale.
Sono stati stanziati 200 milioni, di cui 50 per il periodo 1 settembre 2021-31 dicembre 2021 e 150 per il 2022. Fissata una remunerazione di 0.08 centesimi aggiuntivi su ogni confezione di farmaci convenzionati con il Ssn e di 0.12 centesimi per i farmaci equivalenti.
Il presidente di Federfarma Marco Cossolo ha ringraziato il Ministro Speranza e il Governo «per aver creduto nel ruolo che le farmacie hanno dimostrato di poter svolgere in un momento così complesso per il Paese. Lavorare insieme alle Istituzioni pubbliche, soprattutto in questa fase di grave emergenza, potrà senz’altro contribuire a risolvere la crisi sanitaria e, al contempo, potrà aiutarci a definire quel nuovo modello di farmaciaefficace, efficiente, pronta a rispondere ai nuovi bisogni di salute dei cittadini».
Verso un nuovo modello di farmacia e di remunerazione
«La firma del decreto – ha dichiarato Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma – è un passo strategico verso il sistema di remunerazione che valorizzerà progressivamente il ruolo professionale del farmacista in farmacia, sulla base dei servizi resi a favore dei cittadini e solo parzialmente legato al prezzo del farmaco. Il servizio reso dalle farmacie alla collettività durante questo periodo di emergenza sanitaria ne ha confermato il ruolo di primo presidio sanitario di prossimità».
La capillarità della rete delle farmacie nel nostro Paese ha garantito l’accesso ai servizi sanitari a tutti i cittadini, in un frangente tanto difficile, anche nelle aree più interne e isolate del Paese. Occorre infatti ricordare che le farmacie rurali, situate in comuni di piccole dimensioni e nelle aree più remote della penisola, hanno giocato un ruolo cruciale durante l’emergenza sanitaria, rappresentando nella maggioranza dei casi l’unico presidio di salute a disposizione della popolazione.
«Negli ultimi anni, in conseguenza di una diminuzione della spesa convenzionata, molte farmacie rurali hanno tuttavia riscontrato problemi di carattere economico» ha ribadito Tobia. In base al nuovo decreto e al nuovo modello di farmacia, in grado di offrire al cittadino una serie variegata di servizi aggiuntivi, è auspicabile immaginare si possa andare verso un modello di remunerazione non più basato solo sulla vendita del farmaco ma anche sui servizi resi ai cittadini, enfatizzando così quel carattere di prossimità e tempestività della farmacia quale presidio territoriale integrato del Servizio sanitario nazionale.
La nuova remunerazione sarà, inoltre, il tema al centro del convegno del Filone Istituzionale che Federfarma presenterà a Cosmofarma ReAzione. L’appuntamento con il convegno, dal titolo “Dalle quote aggiuntive alla riforma strutturale: la nuova remunerazione come strumento per valorizzare il ruolo professionale della farmacia sul territorio”. L’appuntamento è per venerdì 10 settembre, alle ore 16.15, nella Sala Meeting in Farma – Pad. 30.
Notizie correlate: P. 17 CSR Atto Rep. N. 135
Decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41
I 5 interventi previsti
Dalla bozza di decreto sono previsti una serie di interventi. Nello specifico, innanzitutto una quota aggiuntiva di 0,08 Euro da applicare a tutte le farmacie per i farmaci rimborsati dal sistema sanitario nazionale. Questa soluzione intende premiare l’atto professionale, sganciando la remunerazione dal prezzo del farmaco.
La bozza di decreto prevede inoltre una quota premiale di 12 centesimi a confezione, per tutte le farmacie, da applicarsi all’acquisto di farmaci generici e originator con prezzo pari a quello di riferimento, per incentivare i farmacisti alla dispensazione del prodotto con prezzo più basso.
Quindi, si legge ancora nel documento, è prevista:
- una quota aggiuntiva di 12 centesimi “tipologica”, solo per quelle farmacie che godono della riduzione del 60% del multi sconto Ssn;
- una quota aggiuntiva di 14 centesimi a confezione di medicinale rimborsato dal sistema sanitario nazionale per le farmacie rurali sussidiate che godono dello sconto forfettario dell’1,5%;
- una quota ulteriore di 25 centesimi destinata esclusivamente alle farmacie rurali e urbane esentate dallo sconto Ssn in quanto con fatturato inferiore a 150mila euro.
Per poter comprendere quale sarà l’impatto della sperimentazione, si è partiti dalla categorizzazione dell’Agenzia italiana del Farmaco Aifa sulla base del fatturato Ssn e della tipologia di sconto. In base a quanto emerge, 2.806 farmacie appartengono alla categoria con sconto ridotto del 60%, sono invece 3.450 quelle con sconto forfettario dell’1,5%; esenti 892.