Circolare dei dirigenti per «ridurre le spese». I malati protestano: «Non vogliamo cambiare»
di Giulio Gori – CORRIERE FIORENTINO /CRONACA – 16/11/2017
E chi non lo fa deve giustificarlo
Ma se questi dovesse ritenere di continuare a prescrivere il farmaco originatore, deve «predisporre esaustiva relazione che indichi le documentate ragioni cliniche (…). E le suddette relazioni dovranno essere inviate al Dipartimento di riferimento; ogni relazione sarà poi valutata da una commissione». «L’Asl Toscana Centro sta facendo switch tra il farmaco originatore o il biosimilare a scapito della salute pazienti, ma anche della libertà di scelta del medico. Noi siamo preoccupati. E la verità è che Aifa (l’agenzia del farmaco, ndr) non è mai stata in grado di affermare che un farmaco è davvero uguale all’altro», dice l’avvocato Paola Grossi, presidente toscana dell’associazione malati reumatici.
I malati non ci stanno
Recentemente, undici realtà, tra associazioni di malati (malattie reumatiche, rare, dermatologiche, gastrointestinali) e società mediche (reumatologia, gastroenterologia, endoscopia, dermatologia), avevano diffuso un documento intitolato «La Regione nega ai pazienti le cure migliori»: «700 mila malati cronici toscani sono sul piede di guerra contro la Regione che nega loro per decreto le migliori terapie», recitava, prendendo di mira la delibera regionale sulla «sostuibilità» dei farmaci. Polemico anche il consigliere regionale di Forza Italia Stefano Mugnai: «La riforma sanitaria toscana ha tagliato personale e posti letto negli ospedali e malgrado questo fatica a chiudere i bilanci di fine anno — spiega — La Regione annaspa e rischia di pagare il costo politico di un mancato pareggio finanziario. Ora si sta tagliando di tutto. Nel caso dei farmaci biosimilari, se si può risparmiare bene, ma non si può imporre a un medico quale medicina prescrivere». «I nostri conti sono sotto controllo, mi chiedo in base a quali elementi si possa affermare il contrario — ribatte l’assessore regionale alla Salute, Stefania Saccardi — Quando all’adozione dei farmaci biosimilari, suggerirei a Mugnai di guardare cosa hanno deciso in merito Regioni amministrate dal centrodestra come la Lombardia o il Veneto: esattamente le stesse decisioni prese dalla Toscana».