Assogenerici, l’Associazione che riunisce le industrie italiane produttrici di farmaci generici boccia come "deludente" la manovra economica 2008 per il settore, sottolineando che l’Autorità Garante della Concorrenza aveva mosso critiche dettagliate al decreto fiscale convertito ieri in legge dal Senato che contiene novità in materia di farmaci. Il Garante, si legge in una nota di Assogenerici, "aveva peraltro auspicato interventi correttivi in sede di confronto parlamentare. Ciò non è avvenuto, disattendendo in toto il parere dell’Authority". Assogenerici manifesta, a nome degli associati, "la preoccupazione – si legge in una nota – per una normativa che avrà l’effetto di ingessare il mercato e abbassare la competitività? I produttori di farmaci generici, in particolare, risultano sensibilmente penalizzati dall’adozione dei budget che le nuove disposizioni assegnano a ciascuna azienda, sulla base dei ricavi dell’anno precedente. Mentre, infatti, agli originator vengono destinate quote crescenti delle risorse aggiuntive, sulla base delle proprie capacità di espandersi tramite l’innovazione, la norma non contiene un meccanismo altrettanto chiaro di attribuzione delle risorse alle imprese che sviluppano le proprie vendite grazie all’introduzione nel mercato di farmaci generici". Secondo Roberto Teruzzi, presidente di Assogenerici, "queste disposizioni hanno come unico effetto quello di scoraggiare lo sviluppo dei medicinali generici la cui rilevanza viene peraltro ampiamente riconosciuta dallo stesso decreto legge, in quanto è proprio grazie ai prezzi più contenuti dei farmaci generici che si ‘liberano’ le risorse utilizzabili per premiare l’innovazione". In particolare, secondo Assogenerici, "la determinazione preventiva del livello dei prezzi, a cui si potrà pervenire a seguito dell’ingresso dei farmaci generici, appare idonea ad ostacolare la fisiologica dinamica concorrenziale tra produttori originator e genericisti. La fissazione, in sede di contrattazione con i genericisti, di uno sconto superiore a quello minimo previsto dalla legge fa sì che il ruolo del generico si esaurisca, nel momento in cui avviene la riduzione dei prezzi: il generico finisce per essere utilizzato solo come strumento per abbassare i prezzi degli altri farmaci".
Fonte “DoctorNews"