Roma, 30 giugno 2017
Spett.le Agenzia Italiana del Farmaco
c.a. Prof. Mario Melazzini
e p.c. D.ssa Francesca Mastroianni
D.ssa Cinzia Berghella
Oggetto: Richiesta urgente di incontro
Egregio Sig. Direttore, attraverso la presente, e facendo seguito a quanto già dichiarato a conclusione della riunione del Tavolo della Farmaceutica del 6 giugno scorso, la scrivente OO.SS è a puntualizzare la grave deriva che sta attraversando l’attività di informazione scientifica del farmaco sul nostro territorio nazionale.
Infatti, come peraltro già ampiamente da noi denunciato dalla scrivente OO.SS. , il comportamento delle aziende farmaceutiche tende, anche in modo palese, a sostituire la natura etica di una corretta informazione scientifica del farmaco, con una sempre più marcata attività squisitamente commerciale nei confronti degli operatori sanitari e del servizio sanitario nazionale nel suo complesso.
È oramai prassi consolidata nell’agire quotidiano delle imprese, richiedere attività riconducibili ad attività di marketing al proprio personale dedicato all’informazione, snaturando la mission della loro professionalità.
La cosa strana ed inaccettabile è che tutto ciò avvenga alla luce del sole , secondo noi anche in contrasto con una attenta analisi della legislazione vigente, nel più assordante silenzio generale. (All. 1 Documento Filctem Cgil)
Altro inquietante aspetto è la tendenza delle aziende a ridurre la flotta di informatori scientifici a contratto subordinato e ad introdurre figure di venditori professionisti (contratto Enasarco), affidando a questi ultimi le stesse mansioni dei primi, producendo una chiara confusione normativa e funzionale tra l’attività di vendita e di informazione.
Tale situazione, sta producendo il diffondersi di delibere regionali e regolamenti territoriali/aziendali che limitano sempre di più i contatti tra i professionisti sanitari e gli informatori, causando secondo noi un danno al corretto utilizzo dei farmaci, in termini di conoscenza e di appropriatezza prescrittiva; eventuali comportamenti scorretti, dovrebbero essere eventualmente scovati e puniti, senza ricorrere alla generalizzazione che tutto è “corruzione e quindi da buttare”.
Secondo la Filctem Cgil sarebbe necessario invece, oltre ad applicare in maniera corretta la legislazione vigente, rispettano lo spirito per cui è stata redatta, spingere verso un comportamento etico delle imprese, costruendo un sistema di chiara definizione del ruolo della figura dell’informatore scientifico, attraverso il riconoscimento di “professione sanitaria”.
In estrema sintesi si avverte la necessità di disporre di un quadro regolatorio certo che permetta a qualunque soggetto di distinguere chiaramente la attività di informazione scientifica da quella commerciale delle imprese del farmaco; attività che devono essere svolte da soggetti diversi e chiaramente riconoscibili.
Un tale sistema avrebbe sicuramente il merito di ridurre, forse eliminare, la diffidenza degli operatori pubblici e al tempo stesso rafforzerebbe la collaborazione prettamente scientifica tra medici ed informatori, mettendo al centro dell’attenzione il paziente, come peraltro auspicato, da più parti, dalla politica territoriale e nazionale, riducendo anche la spesa pubblica.
Per tutto quanto sopra esposto, la scrivente OO.SS. è a richiedere un urgente incontro per affrontare quanto prima la materia, soprattutto prima che gli effetti del perdurare di una simile situazione, possano creare ripercussioni occupazionali negative del settore, elemento questo che ha fortemente contraddistinto l’ultimo decennio
Sicuri di un sollecito riscontro, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.
La Segreteria Nazionale Filctem Cgil
Via Piemonte, 32 • 00187 Roma tel 06.46200964 fax 06. 4824246