Dopo l’insediamento del Direttore Commerciale Farmaceutica Italia, SCHIAVO Angelo, nella società FIDIA Farmaceutica si sono succeduti molti fatti assolutamente inaccettabili, in un clima inquisitorio e minaccioso che ha raggiunto oramai livelli non più tollerabili.
Il suo primo intervento di livello nazionale è avvenuto durante la convention svolta nella sede aziendale dal 15 al 19 febbraio 2016, nella la quale è intervenuto pesantemente nei confronti della rete di Informatori sostenendo apertamente che nessuno dei presenti sapesse svolgere l’attività di informatore scientifico; ciò in virtù del fatto che nessuno era allineato con i suoi principi personali, dallo stesso ritenuti fondamentali per lo svolgimento dell’attività; con fare dispregiativo e inquisitorio ha “interrogato” sulla tecnica i lavoratori presenti, riprendendoli ed insultandoli, ogni qualvolta le risposte non erano in “linea” con le sue aspettative. Particolare attenzione è stata riservata alle modalità di presentazione della propria persona nei confronti del personale sanitario; ovviamente, la prassi esposta dai lavoratori è stata ritenuta nella quasi totalità sbagliata e inadeguata; nei confronti delle lavoratrici donne, ha indagato addirittura le modalità di “trucco e acconciatura”, concludendo con appellativi dichiaratamente sessisti.
Arrivando, in conclusione della riunione ad asserire che lui avrebbe potuto disporre del loro rapporto contrattuale di lavoro e che poteva licenziare tutti i 101 lavoratori esterni per poi riassumerli con un contratto a “provvigione”, e per rafforzare la sua autorevolezza, individuato il Rappresentante della Rsu Sergio Indiano lo invitava a dire ai colleghi se quanto dichiarato era possibile, salvo zittirlo in malo modo, visto il tentativo dello stesso di articolare una risposta diversa, dimostrando cosi a tutti il suo atteggiamento di disprezzo totale nei confronti della Rappresentanza Sindacale.
Da quel momento, tale atteggiamento ha innescato un acceso confronto tra la RSU assistita dalla scrivente Organizzazione Sindacale e l’azienda, in quanto la divisione commerciale ha iniziato a veicolare circolari e disposizioni, verso gli ISF, tese alla modifica dell’attività di informazione scientifica, con il tentativo di dare un’impronta marcatamente commerciale, più affine ai venditori e/o agenti commercio (tra cui, media visite, esortazione a lavorare ben oltre l’orario di lavoro, monitoraggio delle Farmacie, visite delle guardie mediche al di fuori dell’orario di lavoro etc..).
Questa situazione, ha portato la RSU e la scrivente a porre la massima attenzione alla tutela dei lavoratori, ma al tempo stesso abbiamo favorito un confronto con la Direzione del Personale, con l’obiettivo di trovare una adeguata mediazione che tenesse conto delle esigenza aziendali compatibili però con i dettami del CCNL e la legislazione vigente; tutto ciò è riscontrabile dal fatto che sono stati sottoscritti tra le parti alcuni verbali di incontro, tesi alla distensione dei rapporti.
Ad oggi dobbiamo però prendere atto che lo sforzo è stato vanificato da un atteggiamento aziendale, non conforme a quanto pattuito, anzi le decisioni messe in campo dal direttore commerciale sono state di segno diametralmente opposto a quanto condiviso con la funzione personale, su cui ha probabilmente inciso anche l’assenza per lunghi periodi del Responsabile del Personale.
Di contro, l’arroganza dei personaggi afferenti alla direzione commerciale ha superato ogni limite, giungendo a dare mandato ad una agenzia investigativa di pedinare alcuni lavoratori, con intento marcatamente intimidatorio e lesivo delle norme sulla privacy e che, tale atteggiamento allontana quel clima necessario a garantire la produttività aziendale.
Chiaramente, tale atteggiamento ha comportato numerose prese di posizione da parte della Rsu e del sindacato, tanto che, l’azienda ha deciso di mettere in atto atteggiamenti fortemente antisindacali, in particolare nei confronti di uno dei componenti della Rsu, attraverso contestazioni disciplinari, artatamente costruite, con il fine di colpire pesantemente la Rappresentanza dei Lavoratori e la Filctem Cgil, oramai ultimo baluardo verso una metamorfosi aziendale, definita.
Al netto del fatto che, la scrivente Organizzazione ha tutelato e continuerà a tutelare i delegati Sindacali, dalle ingiuste e false accuse aziendali, riteniamo sia utile, con grande senso di responsabilità nei confronti del lavoro, chiedere all’azienda di fermare una china che comporterà gravi conseguenze nei confronti della stessa, inaugurando una nuova stagione di relazioni, improntate al rispetto reciproco dei ruoli, come peraltro fortemente previsto dal CCNL chimico farmaceutico.
Non accetteremo che ulteriori atteggiamenti improntati alle minacce nei confronti dei lavoratori in sfregio al rispetto delle norme che regolano i rapporti di lavoro, continuino a rappresentare la normalità nell’azienda Fidia e metteremo in campo tutto quanto in nostro potere, per ripristinare corrette condizioni di rispetto delle norme legali e contrattuali, ad oggi fortemente disattese.
Via Piemonte, 32 • 00187 Roma – c.f. 97337120584 – tel 06.46200945-26 fax 06. 4824246 www.filctemcgil.it
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Note
Fidia Farmaceutici S.p.A. fu fondata a Bologna nell’immediato dopoguerra (1946), per trasferirsi ad Abano Terme (PD) nel 1959 e, esattamente quarant’anni dopo, nel 1999, entra a far parte del Gruppo P&R delle famiglie Pizzocaro e Rossi presenti anche nel settore chimico (Olon)
Fidia Pharma Group nasce nel 2016 dal processo di internazionalizzazione e dalle acquisizioni di Sooft (area oftalmologica) e di Biofarmitalia (nuove tecnologie transdermiche: cerotti, matrici, patch e dispositivi dinamici).
Angelo Schiavo, un passato da arbitro e da ufficiale dei carabinieri, Dice di se: “Ho iniziato dalla gavetta, come si suol dire, da Informatore scientifico, e ritengo questo aspetto di importanza vitale perché solo chi vede da vicino i problemi reali dei pazienti e dei medici, nel cosiddetto “mercato della salute”, può avere una visione reale e virtuosa su come muoversi, nella centralità di obiettivi che deve essere sempre prioritaria verso i bisogni del malato. Eravamo a cavallo fra gli anni ’80 e l’ultimo decennio del secolo scorso e la zona che Menarini mi aveva affidato era piuttosto vasta: Marche, Romagna, Abruzzi. Lavorai con passione, avendo prodotti importanti da affermare, quali un ACE-inibitore in ambito cardiovascolare e il primo PPI, che presto nella mia zona superò la ranitidina. Il Dottor Aleotti volle chiamarmi in sede per affidarmi il coordinamento di aree più vaste e con grande soddisfazione ricordo gli ottimi risultati ottenuti per un antibiotico ancora estremamente attivo ma “dimenticato”, la claritromicina. Nel 2006 eventi esterni alla Scienza e alla Medicina rischiavano di far affondare l’immagine stessa di una gloriosa azienda italiana, Recordati: accettai quindi la missione quasi impossibile di risollevarla e con motivato orgoglio posso affermare che i risultati ci furono, visto che le azioni passarono da un valore unitario di euro 4,60 al mio arrivo ai 26,70 di quando lasciai Recordati, per una più breve ma intensa ed efficace collaborazione in Italfarmaco”. Dal gennaio 2016 è in Fidia
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