La Federfarma ha revocato lo sciopero a oltranza dopo l’incontro al ministero della Salute con Livia Turco. ”Sono molto contenta della decisione di Federfarma di revocare lo sciopero, soprattutto pensando agli interessi dei nostri cittadini. Tale scelta conferma l’atteggiamento responsabile da parte di chi gestisce le farmacie” ha affermato la Turco commentando le decisioni prese di intesa con Federfarma al tavolo di concertazione, dopo lo sciopero di questi giorni.
L’iniziativa dell’incontro era stata presa dal ministro dopo la richiesta della Federazione di avviare un tavolo di confronto. Ad aprire al dialogo era stato il presidente di Federfarma, Giorgio Siri, che in una nota aveva spiegato le proposte dei farmacisti per l’istituzione di un tavolo di confronto permanente con il ministro della Salute, e possibilmente con le Regioni, con l’obiettivo di individuare misure per rafforzare il ruolo delle farmacie nell’ambito del servizio sanitario nazionale attraverso la prossima stipula della convenzione farmaceutica. E ancora: garantire il sostegno alle piccole farmacie che possono essere messe in difficoltà dalle nuove norme e valutare l’impatto delle norme contenute nel decreto legge Bersani.
Prima dell’accordo, il governo aveva annunciato l’intenzione di prendere provvedimenti contro gli scioperi selvaggi dei titolari di farmacie. La serrata dei farmacisti ”obbliga il governo a valutare provvedimenti per assicurare ai cittadini il diritto alla salute” aveva dichiarato Enrico Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, al termine del Cdm.
Disagi oggi a Roma a causa della manifestazione. Il centro della Capitale è stato bloccato dal corteo dei rappresentanti dei vari ordini professionali, fra cui i titolari di farmacie, per la prima volta tutti insieme contro il decreto Bersani che prevede la liberalizzazione dei loro settori.
Momenti di tensione si sono registrati quando i manifestanti si sono trovati davanti un piccolo presidio di esponenti dell’Agi e della Slc-Cgil, lavoratori del cinema e dello spettacolo impegnati in un sit in di protesta davanti alla sede della Provincia di Roma. Un gruppo di farmacisti ha cominciato a inveire contro i manifestanti, da lì ne è scaturita una colluttazione tra 4 esponenti di Agi (Associazione generici italiani) e Cgil e un folto gruppo di farmacisti. Tra gli spintoni e gli insulti è stato colpito appunto il presidente dell’Agi Angelo Ciaiola colpito al costato da alcuni farmacisti. Ciaiola si è difeso insultando gli aggressori e chiamandoli ‘fascisti’.
Ma non tutti i professionisti condividono la protesta di Federfarma. Il Movimento nazionale liberi farmacisti ha infatti organizzato, oggi a Roma, vicino al ministero dello Sviluppo economico, una manifestazione ‘controcorrente’ a favore del decreto Bersani per esprimere la propria posizione a sostegno della liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco.
Dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) arriva intanto il via libera all’immissione in commercio di 27 specialità medicinali.
Parte, inoltre, la prima causa di risarcimento contro lo sciopero delle farmacie. Il Codacons darà infatti assistenza legale ad una donna di Roma che, a causa delle proteste dei farmacisti, ha rischiato seri danni alla salute. La signora, di 59 anni, ha subito nelle scorse settimane due interventi chirurgici al cuore presso gli ospedali Gemelli e San Camillo, per le cui cure necessita di un farmaco da assumere con regolarità.
”Chiederemo all’organizzazione dei farmacisti -fa sapere Carlo Rienzi, Presidente Codacons- 500.000 euro di risarcimento, dinanzi al Tribunale Civile di Roma, per i rischi alla salute fatti correre alla donna attraverso uno sciopero che la stessa Commissione di garanzia ha defin
Prima dell’accordo, il governo aveva annunciato l’intenzione di prendere provvedimenti contro gli scioperi selvaggi dei titolari di farmacie. La serrata dei farmacisti ”obbliga il governo a valutare provvedimenti per assicurare ai cittadini il diritto alla salute” aveva dichiarato Enrico Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, al termine del Cdm.
Disagi oggi a Roma a causa della manifestazione. Il centro della Capitale è stato bloccato dal corteo dei rappresentanti dei vari ordini professionali, fra cui i titolari di farmacie, per la prima volta tutti insieme contro il decreto Bersani che prevede la liberalizzazione dei loro settori.
Momenti di tensione si sono registrati quando i manifestanti si sono trovati davanti un piccolo presidio di esponenti dell’Agi e della Slc-Cgil, lavoratori del cinema e dello spettacolo impegnati in un sit in di protesta davanti alla sede della Provincia di Roma. Un gruppo di farmacisti ha cominciato a inveire contro i manifestanti, da lì ne è scaturita una colluttazione tra 4 esponenti di Agi (Associazione generici italiani) e Cgil e un folto gruppo di farmacisti. Tra gli spintoni e gli insulti è stato colpito appunto il presidente dell’Agi Angelo Ciaiola colpito al costato da alcuni farmacisti. Ciaiola si è difeso insultando gli aggressori e chiamandoli ‘fascisti’.
Ma non tutti i professionisti condividono la protesta di Federfarma. Il Movimento nazionale liberi farmacisti ha infatti organizzato, oggi a Roma, vicino al ministero dello Sviluppo economico, una manifestazione ‘controcorrente’ a favore del decreto Bersani per esprimere la propria posizione a sostegno della liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco.
Dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) arriva intanto il via libera all’immissione in commercio di 27 specialità medicinali.
Parte, inoltre, la prima causa di risarcimento contro lo sciopero delle farmacie. Il Codacons darà infatti assistenza legale ad una donna di Roma che, a causa delle proteste dei farmacisti, ha rischiato seri danni alla salute. La signora, di 59 anni, ha subito nelle scorse settimane due interventi chirurgici al cuore presso gli ospedali Gemelli e San Camillo, per le cui cure necessita di un farmaco da assumere con regolarità.
”Chiederemo all’organizzazione dei farmacisti -fa sapere Carlo Rienzi, Presidente Codacons- 500.000 euro di risarcimento, dinanzi al Tribunale Civile di Roma, per i rischi alla salute fatti correre alla donna attraverso uno sciopero che la stessa Commissione di garanzia ha defin