Ha suscitato sui “social” le critiche di parecchi titolari il servizio trasmesso martedì sera da Ballarò (il magazine di Raitre condotto da Massimo Giannini) per parlare di generici e sostituzione in farmacia. Il video prendeva le mosse da un recente rapporto della Corte dei conti, secondo il quale gli italiani avrebbero risparmiato nel 2015 un miliardo di euro se avessero preferito il farmaco branded all’equivalente. Sulla base di tale dato, l’autrice del servizio ha fatto il giro di alcune farmacie per dimostrare che al banco si tende solitamente a fornire la versione di marca. Solo in un caso su dieci, è il bilancio finale, è stata proposta in prima battuta l’alternativa generica meno cara.
L’accusa in sostanza, è che le farmacie propongano la sostituzione controvoglia, invece la realtà è esattamente l’opposta. Lo ha detto in studio la presidente nazionale di Federfarma, Annarosa Racca, che ha ricordato quanto i titolari hanno fatto negli anni per sostenere lo sviluppo dei generici, lo confermano dati e ricerche: giusto un anno fa, per esempio, Federanziani riferiva di una propria indagine dalla quale risultava che un cronico ultra65enne su tre si vede sostituire in farmacia il medicinale assunto abitualmente; oppure, c’è la ricerca condotta sempre un anno fa dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), secondo la quale a quasi una paziente su due, tra le persone in trattamento per patologie cardiometaboliche o psichiche, viene abitualmente proposta la sostituzione del farmaco prescritto con un altro generico.
Ma i dati potrebbero essere anche superflui. Basterebbe semplicemente la logica: se i farmacisti sostituissero quel poco che Ballarò sostiene, i medici non ricorrerebbero alla clausola di non sostituibilità con quell’insistenza che in passato ha costretto l’Aifa ad alcuni interventi. Viene allora il sospetto che gli insoliti rilievi mossi alle farmacie da Ballarò nascondano in realtà altri obiettivi: in studio, il giornalista Alan Friedman ha commentato il servizio tornando a sventolare la bandiera delle liberalizzazioni, che Giannini ha subito identificato con la deregulation dei farmaci con ricetta. Il tentativo di dirottare la discussione sul tema è però naufragato rapidamente. Anche perché nell’occasione la presidente Racca ha ricevuto due importanti sostegni dal governatore della Puglia, Michele Emiliano, che ha ricordato gli sforzi compiuti dalle farmacie per dare ai cittadini servizi più accessibili di quelli erogati dal Ssn, e dal viceministro dell’Economia Enrico Zanetti, che ha rammentato la necessità di assicurare la sostenibilità economica dei presidi dalla croce verde. Un buon segnale soprattutto quest’ultimo, anche in chiave ddl concorrenza.
(AS – Federfarma – 14/04/2016)
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