Come al solito, non mancano le occasioni (vedi la puntata di “Le Iene” su casi di comparaggio), per ledere la dignità di tanti onesti lavoratori che responsabilmente svolgono quotidianamente un lavoro non facile, quello digli Informatori Scientifici del Farmaco, una professione tanto sconosciuta ma quanto sistematicamente attaccata dai grandi soloni della scienza(?) e dell’informazione giornalistica che non sanno purtroppo minimamente di cosa parlano.
Le rare volte che si è tentato di spiegare all’opinione pubblica in cosa consiste la professione dell’ISF, gli intervistati sono stati elegantemente zittiti per evitare che le verità sul nostro lavoro, potessero, in qualche modo, alterare l’impostazione di talune trasmissioni elaborate con l’intento di creare il dubbio nell’ascoltatore. Come dire, se il filo conduttore della puntata è stata realizzata con l’intento di sputtanare l’industria del farmaco e il lavoro di onesti lavoratori, bisogna far conoscere al pubblico solo i casi illeciti e non, l’interezza di un sistema che offre innumerevoli vantaggi attraverso il rispetto di leggi, tra le migliori d’Europa, che lo regolano.
Al contrario, da stupidi italioti con l’anello al naso, preferiamo la critica distruttiva, denigratoria e infangante che, quasi per incanto, una volta vomitata la stupidità di simili trasmissioni e dei loro conduttori, da ora in avanti non accadrà più niente che potrà mettere a rischio la nostra salute.
Se il 70% della classe medica è dedita al comparaggio e quindi ai casi di mala sanità, come è possibile che il nostro Servizio Sanitario risulta essere tra i migliori del mondo?
Come possono, il 70% degli ISF, promuovere il comparaggio e sopravvivere, senza incorrere negli organismi di controllo e delle Forze dell’Ordine impunemente, senza subirne le conseguenze?
Penso che l’intervistato delle iene sia un falso informatore e se non bastasse, mi chiedo come può un losco personaggio lavorare contemporaneamente per più multinazionali?
La domanda che mi pongo e che dovremo porci è, ma a chi giova tutto questo? C’è forse una regia occulta che trae vantaggio da tutto ciò?
A pensar male si fa peccato ma qualche volta, ci si indovina.
Qualche idea l’avrei, come sono certo tanti di noi, ma preferisco evitare di esporla.
Apprendo con piacere che ‘Farmindustria ha dato mandato ai propri legali per tutelare la credibilità’ delle proprie associate, minata sulla base solo di una denuncia anonima”.
Questa denuncia indirettamente tutela anche la nostra professione ma ciò, non è sufficiente per quanto riguarda la nostra immagine.
Mi auguro che anche la Federazione Naz. Degli Ordini dei Medici muova i suoi passi per una denuncia nei confronti della redazione televisiva proprietaria della trasmissione.
Per quanto riguarda noi, con rammarico ancora una volta, devo rilevare che, perdiamo l’occasione di farci conoscere e manifestare all’intero mondo del lavoro che esistiamo anche noi e che, dal nostro lavoro quotidiano, dipendono tanti altri posti di lavoro interni all’industria.
Al contrario, siamo incapaci di manifestare l’unità e la determinazione che contraddistinguono ogni lavoratore, preferiamo l’anonimato, possiamo fare a meno della nostra dignità, di quella dignità di onesti lavoratori con la quale ho iniziato a scrivere queste righe.
Che dire, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, la realtà è che noi, per primi, non crediamo nel nostro lavoro.
Da anni ci ripetiamo questa tediosa cantilena e non riusciamo a venir fuori da questa realtà.
Mi dispiace dirlo, siamo capaci solo a versare lacrime di coccodrillo quando veniamo messi in mobilit
524 2 minuti di lettura