(Teleborsa) – Il colosso farmaceutico americano Pfizer è in vena di shopping, anche per realizzare un vantaggio fiscale con la cosiddetta “tax inversion”, recentemente finita nel mirino dell’Amministrazione Obama.
Stando alle indiscrezioni che circolano nelle sale operative, la casa farmaceutica avrebbe messo gli occhi su Actavis Plc, una società che ha sede fiscale in Irlanda, cui avrebbe spedito un’offerta in contanti ed azioni della quale non si conoscono i dettagli, Tuttavia, il Board di Actavis avrebbe rigettato la proposta, mettendo fine alle trattative.
Actavis, che ha un valore di mercato di 60 miliardi di dollari, è la seconda preda finita nelle mire di Pfizer, che quest’anno ha anche tentato di acquisire la big inglese Astrazeneca, senza successo.
Dal canto suo, anche Actavis ha fatto del suo meglio per realizzare delle operazioni di M&A con risvolti fiscali, rilevando la Warner Chilcott per 5 miliardi di sterline e la statunitense Forest Laboratories per 25 miliardi di dollari.
Mercoledì 24 Settembre 2014 – Teleborsa
Il 2014 anno «boom» per le fusioni e le acquisizioni: i volumi ritornano ai livelli pre-crisi
di Andrea Franceschi – 23 settembre 2014 – Il Sole24ORE
L’ultima operazione «con il botto» l’ha annunciata la tedesca Merk, la più antica società chimico-farmaceutica al mondo (è stata fondata nel 1668) che oggi fattura qualcosa come 11 miliardi di euro l’anno, che ha messo sul piatto ben 17 miliardi di dollari per l’americana Sigma Aldrich. Nel fine settimana un’altra big dell’industria tedesca, Siemens, ha annunciato due operazioni di peso: l’acquisizione dell’americana Dresser-Rand (forniture per l’industria petrolifera) per 7,6 miliardi di dollari e la cessione per 3 miliardi di euro della metà della sua joint venture con Bosh nel settore degli elettrodomesici.
Il mese di settembre è storicamente uno dei più vivaci per il mercato delle fusioni e acquisizioni e così è stato anche quest’anno. Calcola Bloomberg che solo la scorsa settimana siano state annunciate ben 16 nuove operazioni dal valore superiore al miliardo di dollari, per un ammontare complessivo di 105 miliardi di dollari. Quella precedente il saldo si era attestato a 43,7 miliardi.
Ma non è solo il mese di settembre a mostrare sorprese importanti: nel complesso è tutto il 2014 che si sta dimostrando un anno particolarmente brillante per il mercato delle fusioni e acquisizioni. Stando alla banca dati S&P Capital IQ, infatti, da inizio anno il valore del mercato tenendo conto di tutte le operazioni (annunciate, concluse e cancellate) ha raggiunto la soglia dei 3mila e 290 miliardi di dollari. Una quota che è superiore a quella fatta registrare complessivamente lo scorso anno (2,9 trilioni circa). Di fatto il volume delle operazioni è tornato ai livelli pre-crisi dato che per ritrovare una simile annata bisogna tornare indietro al 2007 anno in cui si registrarono operazioni per oltre 4mila e 800 miliardi di dollari.