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Fatti di Firenze: Il solito lamento di sempre

 Sergio Dompè

Cari colleghi in questi giorni su internet assistiamo ad un fiorire di articoli e di prese di posizione relative all’ultima farmatruffa. Fra queste non poteva certo mancare un intervista al presidente di Farmindustria Dottor Sergio Dompè apparsa su La Stampa del 02 ottobre 2010 della giornalista Flavia Amabile dal titolo "Farmatruffe d’Italia".

Debbo dire che era ovvia una presa di posizione ufficiale da parte della struttura associativa che rappresenta gli industriali del farmaco , ma come sempre, chissà perché quando si parla di questi fattacci tutti alzano le mani inorriditi, criticano quanto accaduto ,si fanno tante belle chiacchiere e poi tutto continua come prima. La storia oramai la conosciamo. I responsabili di questi misfatti non saranno puniti, anzi in qualche caso verranno anche successivamente premiati con incarichi ancor più prestigiosi, tutto cadrà nel dimenticatoio e chi si è visto si è visto. Oltre il danno subito ci toccherà subire anche la beffa.

I primi chiaramente a soffrire di quanto sta accadendo saranno come sempre gli informatori scientifici che onestamente lavorano dedicano energie e professionalità nel loro lavoro, molti pazienti nelle sale di attesa ci guarderanno con sospetto ed in qualche caso ci mortificheranno con qualche battuta. Ma mai come in questo caso è però evidente un coinvolgimento delle aziende farmaceutiche a livelli ben superiori di quello degli isf. Le cronache di questo misfatto ci raccontano di Manager e di responsabili di Area che si affannavano a comprare i "favori" ed i pazienti.

Tornando però all’articolo debbo notare come anche in questo caso si voglia dipingere l’industria farmaceutica come un gruppo di educande e non per quello che sono.

Alcuni passaggi sono interessanti per capire :

Siete di nuovo nell’occhio del ciclone.
«Sono esterrefatto. Sono stato, sono, e sarò sempre un convinto sostenitore dei controlli in un settore come il nostro che è essenziale per i cittadini. Sa qual è il mio motto?»
Dica«Meno leggi, più controlli. Chiedo di raddoppiare e triplicare i controlli».

 
Giustissimo dire di essere esterefatti, ma quello che serve nel nostro settore non sono solo i controlli che poi non sono così frequenti come si dice ,bensì occorrono da parte delle istituzioni azioni esemplari, con punizioni che siano effettivamente proporzionate a quanto accade. Un esempio pratico. Le normative in vigore prevedono  la sospensione o il ritiro dal commercio delle specialità incriminate in una indagine. Come mai finora non è mai successo ? Iniziamo subito, se veramente ci crediamo ,ad agire in tal senso. Il deterrente sarà sicuro.

 
Quanto è diffuso il fenomeno della corruzione nel mondo farmaceutico?«Dobbiamo smetterla di autoflagellarci quando accadono queste cose. Guardiamo a quello che accade negli altri Paesi. In Italia spendiamo per l’assistenza farmaceutica il 30% in meno della media europea: 184 euro per cittadino, contro i 260 dell’Europa».

Siamo alle solite, quando un argomento non piace, si trova il modo di glissarlo. Purtroppo in Italia la corruzione nel farmaceutico, come anche in altri settori è all’ordine del giorno. Infatti basta guardare sotto la superficie e subito affiorano scandali e scandaletti di vario tipo. Il fatto che si spenda  in farmaci proporzionalmente meno non toglie il fatto che purtroppo questi scandali ci sono eccome.

Spendere di meno non garantisce che ci sia meno corruzione.
«Giusto. Però quello dei farmaci italiani è il settore più contr

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