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Fasola (Cipomo): spesa eccessiva per farmaci dagli effetti modesti

CIPOMOIl Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri ha rivolto un appello al Ministero della Salute e ad Aifa affinché sia attivato il Gruppo di Lavoro che rivaluti l’impiego delle risorse disponibili per la cura dei pazienti oncologici. Questo anche alla luce di alcuni studi che confermano come farmaci molto costosi portino, in realtà, a benefici “minimi”. Il più recente quello di Goldestein – appena pubblicato online sulla rivista scientifica Journal of Clinical Oncology – che documenta per il bevacizumab, farmaco utilizzato soprattutto per il carcinoma del colon retto metastatico, un rapporto incrementale costo/efficacia (Icer) di oltre 550 mila dollari per Qualy ed effetti poco rilevanti sui pazienti trattati. Gianpiero Fasola, Presidente del Cipomo, spiega a DoctorNews33 i motivi di questa sollecitazione alle istituzioni.

Dottor Fasola perché si è mantenuto questo stato di cose, cioè perché si persiste nel mantenere costi elevati per farmaci così importanti?
E’ una domanda che avrebbe più risposte possibili, ma penso che la più probabile sia che le strutture deputate a fare questo lavoro (Aifa in particolare) siano già molto impegnate a gestire l’innovazione e, per questo, non hanno la possibilità di dedicare tempo a rivedere quello che già è stato introdotto. Mi riferisco ad Aifa in particolare. Per quello che vedo dall’esterno, Aifa fa fatica a gestire nei tempi giusti tutte le innovazioni che arrivano e tutte le complesse procedure previste per l’introduzione di farmaci nuovi nel mercato. Sarebbe necessaria una revisione dell’esito dell’applicazione di questo programma, dei registri oncologici e dei dati che noi oncologi generiamo ogni giorno attraverso le schede. Credo che questo fosse anche previsto nelle disposizioni con le quali era stata istituita l’Agenzia e nella normativa con la quale si era avviato il programma di condivisione del rischio e dei meccanismi di rimborso.

C’è sostanzialmente una grossa sproporzione tra i benefici di alcuni farmaci e i costi degli stessi?
Questo è un tema presente nella letteratura internazionale, ogni farmaco viene inserito in un certo contesto storico ma, per fortuna, la ricerca va avanti e anno dopo anno si cumulano dati. Cambia anche rapidamente la cultura e la sensibilità dei professionisti, delle istituzioni, delle associazioni di pazienti e dei media. Oggi siamo tutti più consapevoli che utilizzare in modo inappropriato le risorse, impedisce di fare buona salute; e non è una buona politica fa sì che un Servizio sanitario nazionale non possa recepire e gestire al meglio l’innovazione.

Da quanto tempo sollevate questo problema a livello istituzionale?
Cipomo ha questa attenzione nella propria ragione sociale, siamo un’associazione di professionisti che, riunendo i direttori di struttura operativa complessa del nuovo sistema aziendalizzato istituito negli anni ’90, ha sempre avuto come priorità i problemi di organizzazione e gestione dell’oncologia medico-ospedaliera. In questa precisa vicenda era un po’ difficile ignorare la forza di quel dato, sia per il tipo di patologia (cancro del colon retto è uno dei più diffusi), sia perché il bevacizumab è uno dei farmaci più utilizzati, sia infine perché il Journal of Clinical Oncology è una delle riviste più accreditate. Bisognerà verificare se e in che modo i dati pubblicati siano applicabili nel nostro Paese. Per ora sia il Ministero che Aifa hanno risposto in tempo reale. Ci tengo a dire che, al di là della ricerca statunitense, già nei Congressi CIPOMO di quest’anno, poniamo l’attenzione sul valore dell’innovazione e sulla allocazione appropriata delle risorse.

Bisogna fare molta strada ancora?
Il nostro Ssn è l’unico servizio pubblico italiano che è in grado di competere con i servizi di altri Paesi occidentali. Non abbiamo in Italia un altro esempio di servizio pubblico che quando viene valutato da soggetti esterni, ed è accaduto già con Ocse, Oms e Bloomberg, al netto di tutte le difficoltà offra ottimi risultati nel rapporto tra quanto spendiamo e gli esiti misurabili dalla comunità internazionale. Dati sorprendenti che ci impongono la difesa di questo patrimonio.

Rossella Gemma – Martedì, 10 Marzo 2015 – Doctor33

Pani, Aifa pronta ad approfondimenti su farmaci anti-cancro

Il dg risponde all’appello lanciato dal Cipomo nei giorni scorsi

Il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Luca Pani, accoglie l’appello lanciato nei giorni scorsi dal Collegio dei primari oncologi (Cipomo) sull’esigenza di rivalutare la sostenibilità e l’efficacia dei medicinali ad alto costo impiegati nel trattamento delle patologie tumorali. “Aifa e il ministero della Salute – afferma Pani – hanno già espresso la loro disponibilità ad analizzare e ad approfondire le problematiche evidenziate dall Cipomo. La sostenibilità del sistema, legata a doppio filo alla vera innovazione farmaceutica e all’arrivo di molecole sempre più complesse e dagli alti costi, è uno dei temi che stanno più a cuore all’agenzia”, sottolinea. “La continua rivalutazione dei profili rischio-beneficio e beneficioprezzo dei medicinali è uno degli strumenti fondamentali – conclude Pani – per garantire un’adeguata allocazione delle risorse in presenza di benefici clinici ottimali, come indicato dalla comunità scientifica e dalla Scienza regolatoria più avanzata. La misurazione e la valorizzazione dell’innovatività sono, tanto più in questo momento storico, la vera sfida del futuro che l’Aifa ha già accolto con la pubblicazione degli algoritmi e di altri strumenti già apprezzati nel panorama internazionale, come i Registri di monitoraggio dei farmaci e i meccanismi di rimborso condizionato”.

A.M. – 10/03/2015 – PharmaKronos

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Redazione Fedaisf

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