1- Comunicato Stampa / La Farmindustria incontra i Sindacati -04/10/2006 – Oggi, 4 ottobre, una delegazione di Farmindustria guidata dal Presidente, Sergio Dompé, ha incontrato le Organizzazioni Sindacali del settore farmaceutico, Filcem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil. I Sindacati hanno preso atto delle difficoltà del settore industriale farmaceutico derivanti dagli ultimi provvedimenti dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) e della Legge Finanziaria e delle preoccupazioni di possibili conseguenze dal punto di vista occupazionale e dello sviluppo del settore. Per Farmindustria, la manovra di bilancio per il 2007 impone alle aziende farmaceutiche un taglio drastico dei prezzi dei medicinali di ulteriori 800 milioni di euro che, sommati alle misure precedenti, raggiungono l’importo, assolutamente insostenibile, di 2 miliardi, mettendo così a rischio 10-12 mila posti di lavoro qualificato (esclusi i riassesti dovuti a operazioni di fusioni e acquisizioni). A questo proposito l’Associazione delle imprese del farmaco promuoverà, il 10 ottobre 2006 presso le Aziende Associate, incontri informativi con gli addetti del settore per rappresentare la difficile situazione. L’obiettivo comune di Farmindustria e delle Organizzazioni Sindacali è quello di arrivare a redigere un documento di politica industriale che favorisca la crescita del settore oggi messa in pericolo da politiche ragionieristiche e da tagli alla spesa sanitaria che erroneamente ricomprendono il settore industriale del farmaco.
2- Comunicato Stampa / Le Imprese del Farmaco sulla manovra Aifa – 27/09/2006 – Farmindustria, Associazione delle Imprese del Farmaco, prende atto della terza delibera dell’AIFA in tre mesi che colpisce l’industria farmaceutica. Con questa ultima manovra a carico di un settore con prezzi già mediamente inferiori del 20% rispetto alla UE (come riconosciuto dallo Studio dell’Università Bocconi Cergas) si avrà un ulteriore taglio compreso tra l’11% ed il 21%, portando fino al 40% la differenza con i prezzi dei principali Paesi europei. Così vengono di fatto annullate le premesse per la realizzazione dei contratti di programma che prevedono 2 miliardi di investimenti in tre anni, con conseguenze particolarmente negative sui bilanci delle aziende, sull’occupazione e sulla competitività di un’industria che ha il 60% di export e vive sull’economia della conoscenza. Le imprese del farmaco ricorreranno in tutte le sedi competenti compresa la Corte di Giustizia Europea in quanto, soprattutto per i farmaci ceduti alle ASL, sono in vigore contratti stipulati con gara pubblica realizzata al massimo ribasso, con pagamenti mediamente a 360 giorni. I tagli dell’AIFA colpiscono i prezzi così contrattati a forniture già eseguite e in essere. Farmindustria ritiene che tali decisioni prese, tra l’altro, sulla base di dati di spesa non conosciuti e verificabili siano incompatibili con lo sviluppo del settore e anche con il mantenimento degli insediamenti produttivi e di ricerca.