Nel corso di un convegno al Senato, presentato il sito che nasce con l’obiettivo di creare connessioni tra industria e professionisti, ma anche di valorizzare le opportunità formative. I segnali sono infatti preoccupanti. Dal 2006 a oggi è aumentata la percentuale di coloro che si dichiarano pentiti della scelta della facoltà di Farmacia: dal 25% al 37,4%.
16 giugno 2015 – Il Farmacista on line
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“Un’iniziativa che costituirà un solido sostegno per le nuove generazioni – ha spiegato il senatore e vice presidente della Fofi Luigi D’Ambrosio Lettieri – Da tempo la Federazione ha infatti segnalato come anche nella nostra professione, e nel comparto del farmaco in generale, si avverta l’effetto della crisi economica. Da almeno un triennio avvertiamo il costante aumento delle difficoltà dei “nostri” giovani nel trovare una collocazione e, parallelamente, il venir meno della loro fiducia. Pesano la difficoltà a trovare un primo impiego adeguato al percorso di studi, ma anche le insoddisfazioni per il trattamento economico e la precarietà, e la percezione che la professione sia oggetto di uno svilimento”.
Le difficoltà segnalate dall’indagine Censis sono consistenti e sempre più strutturali. Soltanto per il 33,4% l’occupazione attuale coincide con il primo lavoro svolto dopo la laurea, mentre il 61,3% ha ricoperto più impieghi attinenti al titolo conseguito. E, ancora allarmante, sono pochi (32,1%) coloro che esprimono soddisfazione perché la loro situazione è in linea con le aspettative. L’iniziativa Farma Lavoro viene quindi, fisiologicamente, accolta con grande favore. Due intervistati su tre ritengono che il portale sia utile, il 70,7% vorrebbe utilizzarlo per trovare annunci di lavoro e il 47,6% per ottenere informazioni su occasioni differenti da quelle tradizionali, il 39,7% per ricevere informazioni su concorsi, bandi e borse di studio, e il 37,3% sull’offerta formativa post-laurea.
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Il portale punta fortemente su un elevato grado di innovazione, sia sotto un profilo tecnologico che a livello di organizzazione dei contenuti. “Nella gestione dei cambiamenti strutturali e culturali che caratterizzano le crisi socio-economiche, è sempre fondamentale l’alleanza di tutti gli stakeholder. I principali attori del settore farmaceutico hanno condiviso l’importanza vitale di fare sistema e hanno accolto l’invito della Fofi: istituzioni, enti e associazioni di rappresentanza, mondo universitario, industrie e aziende private, hanno appoggiato il progetto, la più significativa iniziativa nazionale di sostegno all’occupazione dei laureati in farmacia e CTF. Si tratta della prima piattaforma digitale del settore che agevola l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, fornisce il necessario orientamento formativo e lavorativo alle nuove generazioni, accompagna lo sviluppo professionale, e si pone come osservatorio permanente di monitoraggio degli scenari e dei nuovi sbocchi occupazionali” ha riferito Emanuele Rigon, Pharma & Healthcare Director Methodos.
“La progettazione del portale risponde perfettamente alle esigenze peculiari di questa fase economica – ha garantito Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro – L’idea vincente è stata configurarlo come un vero e proprio strumento di servizio, in uno scenario in cui persistono gli squilibri territoriali e in cui il lavoro atipico prevale purtroppo su quello stabile. Il mercato del lavoro necessita sempre più di servizi di formazione, orientamento e ricollocazione”.
Gennaro Barbieri
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Tasso di disoccupazione ad 1 anno dalla laurea. Si nota tuttavia un lieve miglioramento nell’anno 2014. Se si analizza un periodo più lungo dal momento dalla laurea, la situazione è più confortante perché il tasso di disoccupazione si abbassa al 9,6% a 3 anni e al 6% a 5 anni dalla laurea (dati 2013).
Disoccupazione, giovani farmacisti: difficile ricollocarsi
Una situazione preoccupante per disoccupazione e inoccupazione, una sfiducia sempre maggiore tra i giovani, che li spinge talvolta ad abbandonare la ricerca del lavoro, e contemporaneamente una farmacia, indicata come il principale sbocco occupazionale per i laureati in farmacia e Ctf, «vessata» e che subisce un quadro normativo di incertezza. È questo il quadro che delinea Pia Policicchio, presidente Fenagifar, sulla situazione che quotidianamente viene percepita, all’indomani della presentazione del progetto Farma Lavoro e dei dati diffusi dalla ricerca Censis sul contesto occupazionale.
«La situazione che percepiamo» spiega Policicchio «è preoccupante e quello che vediamo è una grande sfiducia da parte dei giovani, che rischia di portare chi non trova lavoro a smettere addirittura di cercarlo. La situazione è peggiore al sud, come messo in luce dalla ricerca del Censis, ma ci sono poi contesti in cui il problema si avverte con ancora maggior forza. Pensiamo a quelle piccole città, sedi universitarie, dove escono laureati più della possibilità di collocamento sul territorio e credo che il problema vada affrontato anche all’origine». In generale, «la situazione che percepiamo è di alti tassi di disoccupazione e di un’occupazione che nella maggior parte dei casi, e per lungo tempo, non è stabile, ma vive di collaborazioni, sostituzioni e così via. Certo, quello che stanno vivendo i laureati in farmacia non è dissimile da quanto avviene in altre professioni, ma qui va rilevata una tendenza più bassa a ricollocarsi in altri settori».
Detto questo, «non ci stupiamo di questa situazione: la situazione economica, in particolare delle farmacie, la conosciamo bene. E per altro non si può far finta di non vedere che la farmacia viene da anni di vessazione da parte della politica e soprattutto vive un momento di grande incertezza, con all’orizzonte riforme che potrebbero destabilizzare l’intero sistema, senza però che se ne riescano a capire tempistiche e contorni definiti, come il ddl concorrenza, o anche la spada di Damocle del concorso. In questo momento ci sono 17mila farmacie che sono ferme e questo costituisce un danno in termini economici e occupazionali».
Rispetto al progetto lanciato da Fofi e dalla Fondazione Cannavò, Farma Lavoro, «credo possa essere, se ben avviato e gestito, uno strumento utile, perché dà la possibilità di far incontrare domanda e offerta di lavoro, a livello nazionale, con potenzialità anche di sviluppo verso l’estero, e mette le basi per una mobilità del mondo del lavoro, con la possibilità anche di realizzare scelte di vita diverse o di poter collocarsi in ambienti e contesti diversi, superando i limiti di una ricerca del lavoro e di un passaparola che spesso ha base locale. Il nostro auspicio è che venga quanto prima riempito, da imprese ma anche da farmacie».