“In Italia il prezzo dei farmaci è fra i più bassi d’Europa. Per questo motivo il problema che c’è nel nostro Paese non è certo quello dell’importazione di medicinali da altri Stati, bensì l’esatto contrario: l’esportazione dei prodotti verso nazioni dove normalmente costano molto di più e dove, vendendo questi farmaci, si può guadagnare.
Un fenomeno che abbiamo sempre criticato perché, anche se perfettamente legale, espone al rischio di creare carenze di farmaci per i nostri pazienti”. A spiegarlo a Pharmakronos è Annarosa Racca, presidente di Federfarma. “Alcuni prodotti, per i quali c’è un grande divario di costo fra l’Italia e altri Paesi come ad esempio la Germania – rileva – vengono venduti all’estero, in maniera legale previa autorizzazione, ma a nostro parere non corretta.
Non mi risulta avvenga il contrario: che si comprino medicinali in altri Paesi dove costerebbero di meno e che vengano rivenduti in Italia. Ormai qui da noi l’aspirina può arrivare a costare soli 3 euro. Certo, per risolvere la questione una volta per tutte occorrerebbe una sola cosa: che venga stabilito un prezzo unico europeo. In questo modo non ci sarebbero differenze che possano giustificare un mercato parallelo”, conclude.
Barbara Di Chiara – 12 gennaio 2016 – PharmaKronos
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