Federfarma ha, infatti, proclamato lo stato di agitazione delle farmacie contro le misure contenute nel decreto-legge Bersani “che stravolgono l’assetto del servizio farmaceutico”. Il Consiglio di presidenza, convocato in riunione permanente, ha deciso una serie di iniziative di protesta, tra le quali una giornata di chiusura delle farmacie di tutta Italia, in una data che sarà decisa dall’Assemblea nazionale nei prossimi giorni. Nel frattempo Federfarma chiede un incontro urgente al presidente del Consiglio Romano Prodi. In una nota Federfarma stigmatizza duramente il fatto che “le misure siano state varate, dopo un blitz notturno, senza la concertazione preannunciata più volte dallo stesso presidente del Consiglio e senza tenere minimamente conto delle proposte formulate dai farmacisti per migliorare il servizio e ridurre i costi a carico dei cittadini. Tali proposte avevano ricevuto, già in campagna elettorale, l’apprezzamento dell’attuale presidente del Consiglio, del ministro della Salute e del ministro per l’Attuazione del programma che oggi dà atto del positivo confronto avviato in campagna elettorale”. Particolarmente grave, per Federfarma, l’utilizzo di un decreto-legge per modificare norme strutturali che servono a tutelare la salute dei cittadini e la cui importanza è stata confermata di recente dalla Corte Costituzionale. Da DoctrorNews 04-07-06
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